Monte Catillo: i bruchi che hanno invaso la riserva non sono processionarie

La precisazione della Riserva Naturale dopo l'allarme lanciato nei giorni scorsi da un escursionista

Spett.le Redazione,
in merito all’articolo da voi pubblicato in data 25/05/2020 sulla presunta invasione di processionaria nella Riserva Naturale di Monte Catillo, al fine di fornire una corretta informazione alla cittadinanza, corre l’obbligo, in qualità di Ente gestore, di precisare che i bruchi attualmente presenti nei boschi della Riserva non sono le temute processionarie ma appartengono alla specie Lymantria dispar, altrimenti detta Bombice dispari.

Si tratta di altra specie di lepidottero, le cui larve nascono con la comparsa delle prime foglie e nel corso delle prime fasi di vita si calano dai rami, con sottili fili sericei, sulle parti sottostanti della pianta lasciandosi spesso trasportare dal vento per disperdersi anche a grande distanza. I bruchi hanno un aspetto molto particolare dovuto alla colorazione rosso e blu dei tubercoli dorsali, sono ricoperti di peli (solo lievemente urticanti) e raggiungono una lunghezza massima di circa 6/7 centimetri. Lo sviluppo larvale richiede un tempo variabile, dai 2 ai 3 mesi, al termine del quale, generalmente giugno/luglio, le larve si trasformano in crisalidi, sfarfallano e si riproducono deponendo le uova per la successiva generazione. Le larve sono potenti defogliatori e ciclicamente le popolazioni di questo lepidottero presentano dei picchi di crescita che provocano estese infestazioni con un attacco massiccio degli alberi, che vengono quasi del tutto defogliati. Nonostante l’aspetto estetico, la defogliazione non causa danni significativi alle piante del bosco che, durante il restante periodo estivo, recuperano anche se parzialmente la copertura fogliare.

LEGGI ANCHE  FIANO ROMANO - Via Togliatti riqualificata con 3 milioni di euro

Sebbene i bruchi non siano pericolosi per la salute delle persone, la peluria di cui sono ricoperti potrebbe risultare urticante in particolare per i soggetti sensibili, pertanto si sconsiglia il contatto diretto.

La Città metropolitana di Roma Capitale, Ente gestore, ha provveduto ad inviare una specifica segnalazione al Servizio Fitosanitario della Regione Lazio.

Alla presente si allegano alcune immagini dello stadio larvale e un’immagine di adulti femmina in fase di deposizione delle uova.
Condividi l'articolo:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.