Nel Secolo Breve, il futuro dell’aeronautica passa da Guidonia

L’aeroporto di Guidonia è stato teatro di primati e “meraviglie tecnologiche”

Negli anni Venti del Secolo Breve il futuro dell’aereonautica passava completamente dall’aeroporto di Guidonia centro di ricerche, studio e sperimentazione per l’innovazione tecnologica. Dopo la costruzione della struttura nascono il “Centro Sperimentale di Volo” e lo “Stabilimento di Costruzione Aeronautica”, utile per la realizzazione di nuovi velivoli. In quel periodo la ricerca non aveva proprio fine dato che coinvolgeva prove di resistenza per le fusoliere, motori e pure eliche. Fra le “meraviglie” del genio italico spiccavano le gallerie del vento, fra cui una supersonica, una vasca per realizzare ricerche sui siluri, idrovolanti e chiglie di natanti. L’aeroporto “Alfredo Babieri” è stato, quindi, uno straordinario centro per l’innovazione e lo sviluppo senza pari nel globo. La struttura era talmente avanzata da concepire una pista in conglomerato di bitume con una pendenza accentuata nella parte iniziale, per permettere il decollo a velivoli molto carichi di carburante. A tutto ciò è necessario aggiungere i record mondiali stabiliti sulla distanza e sulla durata, siglati dagli aerei che partivano da Guidonia. L’aeroporto è stato teatro di primati e “meraviglie tecnologiche”, che hanno letteralmente spalancato al mondo dell’aeronautica le porte del futuro.

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