Guidonia. Il tre luglio del 1928 il volo dei record

Sul velivolo i due assi dell’aviazione Artuto Ferrarin e Carlo Del Prete

Oggi attraversare a bordo di un aeroplano l’oceano è consuetudine, mentre nei primi decenni del Secolo Breve l’impresa davvero titanica era destinata agli eroi. L’eroismo, però, non era sufficiente perché non dovevano mancare eccelse qualità di pilotaggio, controllo totale del mezzo, abilità nell’individuare la corretta rotta e ferrea determinazione. Tali peculiarità si trovano il tre luglio del 1928 a bordo di un “Savoia Marchetti S 64”, sulla pista di Guidonia. Sul velivolo i due assi dell’aviazione Artuto Ferrarin e Carlo Del Prete (Medaglia d’oro al valore aeronautico) sono diretti molto lontano. Non hanno in programma alcuno scalo, anche se sono devono percorrere una distanza di 7.163 chilometri. E’ il culmine di un lungo periodo di addestramento, fatto di chilometri e di record. Infatti, sempre da Guidonia il 31 maggio del 1928 hanno percorso per 51 volte la distanza fra Torre Flavia e il faro di Anzio. Sono rimasti in volo per 58 ore e 37 minuti, percorrendo ben 7.666 chilometri. Il volo del tre luglio è diverso perché devono attraversare l’oceano, per arrivare in Sud America. Dopo 49 ore e 19 minuti i due temerari aviatori toccano terra, riuscendo a stabilire uno straordinario record mondiale. Nonostante i primati e la scarsa sicurezza dei velivoli, la passione per il volo è senza fine. L’irrefrenabile istinto di pilotare trascinerà entrambi verso un tragico destino. Carlo Del Prete perisce durante uno dei suoi voli nel 1928, mentre il suo inseparabile collega perde la vita nel corso di un  collaudo sperimentale nel 1941. L’Alitalia dedicherà ad Artuto Ferrarin, molti anni dopo, uno dei suoi Boing 767.

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