Famiglie e Covid-19: la difficoltà di arrivare a fine mese già prima dell’emergenza

Da Banca d’Italia una indagine della serie “Note Covid-19”, dal titolo “Principali risultati dell’Indagine Straordinaria sulle Famiglie italiane nel 2020”, a firma degli economisti dell’istituto Andrea Neri e Francesca Zanichelli. Un primo dato significativo circa la grave situazione degli italiani: poco meno della metà degli intervistati dichiara che già prima dell’emergenza sanitaria arrivava alla fine del mese con difficoltà. Tra le altre riflessioni: circa la metà della popolazione si aspetta una riduzione del reddito familiare anche nel resto dell’anno, pur se di intensità inferiore a quella degli ultimi due mesi. In questo periodo, cioè la fase più rigida delle misure di contenimento della pandemia,

oltre la metà di chi ha risposto dichiara di aver subito una riduzione nel reddito familiare, anche tenendo conto degli eventuali strumenti di sostegno ricevuti. L’impatto è più negativo tra i lavoratori indipendenti: quasi l’80% ha subito un calo nel reddito e per il 36% la caduta è di oltre la metà del reddito familiare.

Confrontando i dati dell’Indagine sui Bilanci delle Famiglie italiane (IBF) effettuata nel 2016, gli esperti evidenziano come sia del 55% la quota di popolazione che non ha sufficienti risorse finanziarie liquide per poter restare alla soglia di povertà per tre mesi in assenza di altre entrate.

Tra le altre considerazioni: quasi il 40% di chi è indebitato dice di avere difficoltà nel sostenere le rate del mutuo a causa della crisi; solo un terzo di chi fa fatica nel pagamento delle rate del mutuo ha fatto ricorso o intende far ricorso alla moratoria mutui.

Il coronavirus indice negativamente anche sulle aspettative dei consumi: circa il 30% della popolazione non può permettersi di andare in vacanza in questa estate e quasi il 60% ritiene che pure quando l’epidemia sarà terminata, le proprie spese per viaggi, vacanze, ristoranti, cinema e teatri saranno comunque inferiori a quelle pre-crisi.

 

 

 

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