Monterotondo – Simone di Ventura si scaglia contro APM e Paolo Bracchi dal suo profilo Facebook

Ottantamila euro di interessi passivi maturati nel corso del 2019, l’Apm è il gatto, il Comune di Monterotondo la volpe. Nel gioco a due delle appartenenze politiche mai mutate, il presidente della Multiservizi Paolo Bracchi e il sindaco di Monterotondo (l’attuale ma niente cambia dal passato) Riccardo Varone, si concedono ancora le alchimie contabili. Il Comune non eroga i soldi e la municipalizzata è costretta a ricorrere alle anticipazioni di cassa. Maturando debito. Ogni anno la stessa storia: ho calcolato che negli ultimi 10 le passività sono costate ai cittadini una somma vicina agli 800mila euro. Per avere indietro un servizio scadente se non inesistente.
Ne ho parlato ieri in consiglio comunale facendo cenno a tutte le criticità. Sette servizi su una dozzina erogati da Apm al Comune sono in perdita. Ho fatto l’elenco. Dal cimitero alle pulizie di strade e scuole, degli uffici comunali. Ancora: dalle agenzie funeraria e di pubblicità per arrivare alle manutenzioni. L’unica voce in attivo è quella delle farmacie comunali che anche quest’anno hanno permesso a Apm di chiudere il bilancio con 5mila euro di utili. Una pochezza amministrativa prima che contabile.
Durante la seduta di consiglio ho ricordato tutti i punti nevralgici della gestione. Ho iniziato con lo sfalcio dell’erba diviso con gli amici della cooperativa il Pungiglione, dove le sovrapposizioni di competenza lasciano lacune, sporcizia e degrado, per arrivare alla raccolta dei rifiuti a macchia di leopardo, che condanna interi quadranti alle discariche a cielo aperto. Non in campagna ma nel centro città. Dove il porta a porta non funziona e i cassonetti dell’indifferenziata stanno ancora in strada. Ho denunciato l’impennata dalla tariffa sui rifiuti a danno di famiglie e imprese. Un servizio scadente pagato a caro prezzo. Ho incalzato su questi temi soprattutto davanti al mutismo cronico di Varone, il sindaco presenzialista che parla nei video di propaganda ma non risponde nelle sedi istituzionali: ieri non ha proferito verbo.
Nemmeno Bracchi mi ha convinto. Ripete la litania da anni, dando il senso del tempo scaduto, per lui e per il consiglio di amministrazione, rinnovato lo scorso anno non con criteri di merito ma di appartenenza politica. Tutto questo fa di Apm un carrozzone che perde soldi e non eroga servizi all’altezza di una città civile. Per questo ho chiesto, e tornerò pubblicamente a chiedere, le dimissioni di Paolo Bracchi dalla carica di presidente della Multiservizi. Se anche Varone lo seguisse, sarebbe un bel segnale per un futuro di cambiamento.
Fonte: Pagina Ufficiale di Simone di Ventura
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