Tivoli, approvato tra le polemiche il piano triennale delle opere pubbliche

Approvato, al termine di un fitto ed aspro dibattito, il  piano triennale delle opere pubbliche. Il prospetto prevede, per il 2020, lavori per 16 milioni ed 891 mila euro. Quasi la stessa somma, 16 milioni e 259 mila euro, in preventivo anche per il 2021 e 5.9 milioni per il 2022.

I lavori, da valutare poi quali e quanti saranno effettivamente realizzati ed in quale annualità, saranno in parte finanziati con la vendita degli immobili, il cui prospetto è stato approvato contestualmente al piano degli interventi, per un totale stimato in 2 milioni di euro. Si tratta dei box di via Tiburto, che negli intenti dell’Amministrazione dovrebbero fruttare la maggior parte dei soldi, e due locali commerciali su via del Colle, per circa 100 mila euro.

Nel lungo elenco delle opere in agenda, per questo primo anno, c’è la manutenzione delle scuole, l’ampliamento dell’istituto Tommaso Neri di Tivoli Terme (5.2 milioni di euro), il completamento della demolizione dell’ex cartiera Amicucci su piazza Domenico Tani (140 mila euro), la riqualificazione di aree degradate a Ponte Lucano (360 mila euro per quest’anno e poi 1 milione per il 2021 e 360 per il 2022), la manutenzione straordinaria al Ponte della Pace (350 mila), la realizzazione dei Contratti di Quartiere a Tivoli Terme (880 mila per il primo anno e poi 4.7 milioni per il 2021 e 2.4 per il 2022).

Ricompare, poi, un progetto più volte inserito nei piani triennali di diverse amministrazioni comunali, il parcheggio a servizio del tribunale da realizzare in project financing tra il 2021 ed il 2022. Stesso strumento, ovvero l’intervento privato, è stato previsto anche per la realizzazione di un crematorio comunale, in questa annualità.

Nel fitto dibattito che si è acceso, in cui sono volati “gli stracci” passando dai risultati elettorali ai cambi di schieramenti, c’è stato spazio anche per parlare delle opere e del programma.

“Manca una programmazione triennale che indichi delle linee di sviluppo per la città”, critica Alessandro Fontana, PD.

“Il Comune è come un’azienda – commenta Andrea Napoleoni, Lega -, se non investe per il futuro è destinata a fallire. In questo piano mancano progetti per il futuro della città”.

“Come faccio a credere questo libro dei sogni – prosegue Giorgio Ricci – quando non si riesce a fare neanche l’ordinario. Penso all’erba alta sulle strade o al Ponte della Pace. Ricordo sempre che c’è un trasformatore rotto al cimitero e non si riesce a riparare. L’Amministrazione pensasse a vendere meno sogni, ma solide realtà”.

Tra le diverse risposte da parte della maggioranza, quelle più tecniche del sindaco Giuseppe Proietti e dell’assessora ai Lavori Pubblici Laura Di Giuseppe, c’è quella comica di Gianfranco Osimani, oggi consigliere comunale di Tivoli Perla d’Italia (lista composta da diversi esponenti di Fratelli d’Italia). “Parole, parole, parole, cantava Mina. Noi facciamo i fatti, non parole. Le parole siete bravi a farle voi (diretto ai consiglieri di minoranza). Ma non serve dire tante cose, serve farle e noi facciamo i fatti. Ve ne accorgerete a fine mandato”. Non ha specificato, però, che spetta alla maggioranza fare i fatti ed all’opposizione, nel caso, criticarli.

Al termine della votazione (16 favorevoli, 5 contrari e 2 astenuti – Carlo Caldironi 5Stelle e Massimiliano Asquini FdI) la seduta è stata sospesa per un’ora.

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