GUIDONIA – Cave senza polizze, Comune pronto a chiudere 7 aziende

Fideiussioni fasulle e scadute, a giugno il Dirigente all'Ambiente aveva già dato l'altolà alle imprese. E la Procura indaga sui "magheggi" del broker: ha fatto tutto da solo?

Fideiussioni scadute e contraffatte, una situazione talmente ingarbugliata che va avanti da mesi e nella quale ora l’amministrazione comunale ha deciso di mettere mano bloccando il settore estrattivo.

E’ prevista nei prossimi giorni la notifica delle ordinanze di sospensione dei lavori di coltivazione e di ripristino ambientale a carico delle ditte proprietarie delle cave di travertino. Martedì 28 luglio il dirigente all’Ambiente Egidio Santamaria ha infatti incaricato il funzionario responsabile unico del procedimento Paolo Sperandio di predisporre gli atti per fermare l’escavazione.

Si tratta dei provvedimenti successivi ai dieci avvisi trasmessi il 4 giugno dallo stesso Santamaria a sette aziende: tre avvisi vennero destinati alla Società del Travertino Romano e altrettanti alla ditta “Fratelli Pacifici”, uno ciascuno alla “Fratelli Poggi”, alla “Degemar”, alla “Conversi” e alla “Caucci Mario Itr”. In quel caso il dirigente all’Ambiente contestava l’accertamento delle violazioni degli obblighi previsti dall’articolo 14 comma 1 della Legge regionale 17/2004, un articolo che disciplina gli oneri finanziari a carico delle imprese, a cominciare dalla garanzia fideiussoria relativa alle opere di recupero ambientale previste dal piano di ricerca e dal piano di coltivazione e di recupero ambientale. Obblighi sanciti dalla convenzione e non rispettati. In poche parole, le ditte scavavano – e scavano – senza polizze violando la Legge regionale 17/2004.

Per questo Santamaria aveva concesso alle aziende un termine di 10 giorni per presentare memorie difensive rispetto alle contestazioni annunciando che nei successivi 30 giorni avrebbe sospeso i lavori in cava. Sospensione che è in dirittura d’arrivo a distanza di due mesi dagli avvisi.

Lo “scandalo” in Municipio è scoppiato il 28 febbraio scorso quando il dirigente Santamaria ha messo nero su bianco la reale situazione delle Polizze fideiussorie versate dai cavatori a garanzia del Comune per ritombare il buco causato dall’escavazione del travertino. Dalle verifiche emerse che una su cinque era ancora valida, mentre tutte le altre sono “farlocche”, scadute o comunque non regolari. Per questo Santamaria inviò i dieci avvisi propedeutici alle ordinanze di sospensione. Secondo il dirigente delle 37 polizze fideiussorie presenti in archivio soltanto sette risultavano ancora valide: tre stipulate con l’Agenzia di credito francese “Coface”, una con la bulgara “Euroins”, un’altra con la “Argo Global” – base alle Bermuda -, la sesta con “Allianz” e l’ultima con la “Banca Popolare di Ancona”, unico istituto chiamato in garanzia dai cavatori insieme al “Monte dei Paschi di Siena”.

Il dirigente riscontrò attraverso le stesse compagnie assicurative che 12 polizze erano “taroccate” e altre 13 scadute. Saltarono fuori anche due polizze con compagnie non abilitate e altre 4 con compagnie fallite.

Sullo stesso fronte indaga la Procura di Tivoli che ha aperto un fascicolo iscrivendo nel registro delle notizie di reato il nome di Palo M., 46enne stimato assicuratore tiburtino: il professionista è indagato per truffa aggravata, danneggiamento fraudolento di beni assicurati, uso abusivo di sigilli e strumenti veri e perfino per sostituzione di persona.

Il 13 luglio Paolo M. è stato interrogato dagli agenti del locale Commissariato che dirigono le indagini coordinate dal pubblico ministero Giuseppe Mimmo: le sue dichiarazioni sono coperte dal segreto istruttorio, per cui al momento non è chiaro se si sia assunto tutte le responsabilità dell’attività illecita oppure abbia tirato in ballo anche altre persone.

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