Ultimi appuntamenti con il Villae Film Festival

Per la seconda edizione del Villae Film Festival ultimi appuntamenti nella splendida cornice di Villa d’Este. Ogni serata, oltre alla protezione, ci saranno filmati dell’Istituto Luce sulla dimora estense ed un incontro coni protagonisti del film e del mondo del cinema.

Martedì 22, ore 20, Il sale della Terra.

Il film racconta il percorso di Sebastião Salgado che, abbandonato il Brasile nel 1969 per motivi politici, intraprende un lavoro per il quale viaggia in molti paesi del mondo. Il grande interesse per la fotografia lo spinge, nel 1973, a dedicarsi esclusivamente ad essa. Ne nascono reportage che fanno il giro del mondo e fotografie che diventano subito immagini iconiche sull’Africa, sull’America Latina e sui più importanti fenomeni che stanno sconvolgendo il pianeta.

Mercoledì 23, ore 20, Jubilee.

Elisabetta I, nel 1578, chiede al suo alchimista John Dee di trasportarla nel futuro per vedere come sarà la sua nazione. Aiutati dall’angelo Ariel (che ha lo stesso nome del folletto della Tempesta di Shakespeare), i due si ritrovano così nel 1978, durante i festeggiamenti del giubileo d’argento di Elisabetta II. Quella che vedono è una Londra caotica che sta attraversando un momento di forte crisi economica e sociale in cui le stesse istituzioni sembrano avere perso il loro senso. Il film è stato definito il primo film “Punk” britannico.

 

Giovedì 24, ore 20, Milk.

Il film ripercorre la vita di Harvey Milk, assicuratore statunitense che nel 1970 decide di vivere apertamente la sua relazione omosessuale con Scott Smith. I due gestiscono insieme il Castro Camera, un negozio di fotografia destinato a diventare punto di riferimento per l’intera comunità gay, che proprio in quegli anni iniziava un difficile percorso di liberazione. Il grande riscontro ottenuto da Milk lo conduce all’attività politica e, dopo vari tentativi, all’elezione come consigliere comunale a San Francisco. Ma questo successo di Milk ha in sé anche gli elementi che ne trasformeranno l’ascesa in tragedia.

 

Venerdì 25, ore 20, Éjzenštejn in Messico.

É il 1931: l’acclamato regista Sergej Éjzenštejn, dopo il grande successo di La corazzata Potëmkin, giunge in Messico per la lavorazione del film Que viva Mexico! con cui intende raccontare la rivoluzione messicana che sente come molto vicina a quella russa. A fargli da guida è il professore Palomino Cañedo che non solo gli farà conoscere una cultura e un paese nuovi, ma anche una sessualità che fino a quel momento il noto cineasta non aveva voluto vedere nel profondo di sé.

 

Sabato 26, ore 20, Big Eyes.

Nell’America degli anni Cinquanta, Margaret fugge dal primo marito e si sposa con un agente immobiliare con ambizioni artistiche. Sarà proprio la capacità manageriale di questo a far sì che i quadri dipinti da Margaret trovino un mercato sempre più ampio. Solo che questi quadri vengono presentati come opere non di lei, ma di lui. La motivazione addotta è che l’America degli anni Cinquanta era pronta ad accettare un artista uomo, molto meno un’artista donna. Ma tutto questo a Margaret non sta bene.

 

Domenica 27, ore 20, La Ricotta.

Alla periferia di Roma si sta girando un film sulla Passione di Cristo in stile manierista. Stracci, che vive nelle borgate della città, è una comparsa. Durante la pausa, egli porta il proprio cestino del pranzo ai familiari, riuscendo poi, con un travestimento, a farsene dare un altro. Il cagnolino della diva protagonista, però, glielo divora. Si ricominciano le riprese. Stracci, affamato, interpreta il Ladrone Buono: per esigenze di scena deve essere crocifisso. Solo dopo tanti ciak riuscirà a procurarsi un po’ di ricotta. Ma la sua fame atavica avrà conseguenze terribili.

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