L’anima delicata e rock di Zaira: “La monotonia mi annoia”

Di Lucrezia Roviello

Fresca di diploma linguistico, Zaira Carella, diciannovenne di Collefiorito dalla personalità giocosa ed affettuosa, ha il sogno di diventare un’educatrice nei penitenziari, ma ci racconta anche che è da qualche tempo che molti fotografi la stanno ricontattando per degli shooting. Grazie al suo carattere espansivo e solare non è un mistero che sia ricercata dai suoi amici: è Gemelli, il segno che più ricerca questo tipo di legame e che non si annoia mai di avere nuove persone nel proprio raggio. A Zaira, dalla voce spensierata e felice, non manca nulla: chissà se l’estate le porterà, oltre all’amore e alla soddisfazione accademica, un nuovo pretesto tornare per posare.

Hai mai pensato di fare carriera nel mondo della moda?
Ho fatto vari shooting, prima ero una fotomodella, mi divertivo tantissimo, ultimamente mi hanno riscritto molti fotografi e prenderò in
considerazione l’idea di ricominciare. Sfilare in passerella invece non è tra i miei progetti, anche per via della mia altezza: sono alta solo un metro e 68.

C’è qualche altro sogno nel cassetto?
Mi sono diplomata al liceo linguistico, e in futuro vorrei fare l’educatrice in un penitenziario. Da quando sono piccola mi piace fare del
bene al prossimo e, leggendo un po’ sui blog e su internet, ho avuto modo di scoprire questo mestiere che non conoscevo! Da qui mi
sono incuriosita, perciò mi iscriverò e a settembre comincio a studiare.

Che genere di amica sei?
Sono una ragazza molto espansiva e giocosa. I miei amici mi considerano come la “persona che fa ridere” del gruppo. Anche quando
sono giù di morale, trovo il modo di far sorridere gli altri. Cerco di non far trapelare la mia tristezza. Con le mie migliori amiche, Natalia
e Valeria, sono molto affettuosa: sono un po’ una “mammina”, cerco di rassicurarle quando c’è un problema.

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Parlaci un po’ delle tue passioni: come ti prendi cura del tuo corpo?
Premetto che mi è sempre piaciuto ballare: dalla passione per l’hip hop, sono arrivata ad amare il raggaeton, ma ho smesso perché, essendo una persona sempre in cerca di nuovi stimoli, la monotonia mi annoia. Sono 4 anni che però mi alleno in palestra, faccio sala pesi. Mi prendo cura del mio corpo. Mi piace anche leggere, cosa che preferisco alle Serie TV. Leggo soprattutto cose che riguardano la psicologia, per esempio gli scritti di Freud, [ride] cose che possono sembrare “pesanti”. È molto in linea con quelli che sono i tuoi progetti per il futuro. Esattamente, leggo questo perché da quando mi ha incuriosito il ramo della psicologia ho approfondito per capire il comportamento delle persone: non giudico l’atteggiamento di un ragazzo o una ragazza. Preferisco mettermi nei panni per poi capire perché ci si comporta in un modo, che bagaglio emotivo si ha appresso.

Per esempio, quale situazione analizzeresti?
Per esempio i bulli: per quale motivo agiscono in quel determinato modo? Magari perché
soffrono per via di mancanze emotive in famiglia. Mi piace ascoltare.

Quindi l’apparenza conta o non conta, secondo te?
L’apparenza non basta a giudicare una persona: è la “sostanza” che poi fa la differenza. In alcuni casi però è importante, ad esempio, ad
un evento lavorativo non è opportuno presentarsi in tuta o trasandata. Apprezzo le persone che si curano nonostante gli anni, per esempio mia madre, che per me è tutto, la vedo come un modello in questo. Nonostante lei lavori e abbia una famiglia a carico, trova il
tempo per curare la sua persona ed essere sempre presentabile.

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Ad esempio tu come ti vestiresti per un colloquio di lavoro?
Sicuramente molto casual: camicetta bianca, jeans a vita alta però a zampa, leggermente scampanato e e tacco comodo. Penso di avere uno stile casual, ma anche chic: mi vesto semplice nel quotidiano e la sera un bel vestitino con dei tacchi ci può stare. Il causal ti permette di essere sportivo ed elegante: non sei mai fuori luogo. E poi mi piace giocare molto con i capelli: quando voglio essere più formale li piastro, quando voglio ottenere uno stile più rock e, se si può dire, “selvaggio” allora li lascio naturali, ricci.

 

Anche i capelli fanno parte della personalità, concordi?
Sì, in più, in 19 anni, li ho tinti davvero di tutti i colori: rossi, castani, neri biondi.

Ti piace giocare anche con le acconciature?
Con quelle no, perché i capelli preferisco tenerli sciolti. I miei amici dicono che, in base ai capelli, cambio. Da riccia sono una persona, da liscia sono totalmente l’opposto! Quando li faccio lisci sono più “delicata”, sembro più chich, femminile… quando mi immagino con i capelli naturali, mi vedo con il chiodo di pelle, un po’ più “rock”. Con me è difficile annoiarsi perché cambio sempre!

Cosa non può mancare nel tuo armadio?
Nel mio armadio c’è di tutto: dalla tuta al vestitino attillato, di tacchi alle Converse. Però, visto che non mi piace mai essere fuori luogo, riesco a calibrare tutto quanto. Dipende dal contesto in cui mi trovo.

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