Politiche attive di welfare: così crescono le piccole-medie aziende

Secondo il quinto rapporto Welfare Index Pmi, oltre la metà delle aziende investe in politiche attive di welfare

L’emergenza covid ha spinto le aziende ad investimenti mirati alle  politiche attive di welfare: lo rileva il quinto rapporto Welfare Index Pmi, promosso da Generali Italia con la partecipazione di Confindustria, Confagricoltura, Confartigianato, Confprofessioni, Confcommercio. Secondo il report, oltre il 50% delle piccole e medie aziende (delle 3mila coinvolte dalla ricerca), puntando a investire su assistenza, formazione, sostegno parentale, previdenza e sanità integrative, hanno avuto un balzo in avanti circa la loro produzione e sono cresciute di più. E sono pari al

79% quelle che intendono continuare su questa strada, mentre una fascia di quasi il 30%  fa affidamento su nuovi servizi e iniziative “sostenibili” che hanno persino portato in alcuni casi a un aumento dei posti di lavoro. Un dato rilevante è pure la considerazione che il welfare aziendale non solo si è dimostrato uno strumento strategico per contrastare la pandemia ma un elemento determinante per sviluppare le società di vario tipo, dal punto di vista economico e di mercato, certamente, e pure da quello sociale, con al centro produttività, sicurezza, salute.

Il Welfare Index Pmi è costruito basandosi su criteri e metodologia di ricerca sottoposti al controllo di un Comitato Guida costituito da tutte le Associazioni di categoria partner del progetto, da rappresentanti istituzionali e da esperti dell’industria e del mondo accademico.

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