Le previsioni del Def

Il governo è soddisfatto (abbastanza) del disegno di legge di bilancio appena approvato. Ma cosa bolle in pentola, tra finanziamenti a fondo perduto e decontribuzione?

Nella nota di aggiornamento al Def (Documento di economia e finanza), cioè il Nadef, il Governo mette i puntini sulle i per quanto riguarda la sua politica economica. Mentre si sta trattando sul blocco dei licenziamenti (che dovrebbe scattare a fine dicembre), ci sono alcuni provvedimenti da segnalare per i quali il ministro delle finanze Roberto Gualtieri si dichiara “soddisfatto”.  Tra questi, sono previsti 4 miliardi di euro per aiuti a fondo perduto destinati a  piccole e medie imprese in difficoltà per via dell’emergenza Covid: da definire ancora però quali saranno i requisiti per accedervi. Nell’edizione precedente il contributo era dedicato a ditte con un fatturato inferiore a 5 milioni di euro. Fatto sta che, come ha detto il presidente del Consiglio Conte presentando le linee di restrizione dell’ultimo Dpcm, non ci saranno più fondi a pioggia.

Per incentivare il lavoro, scendono in campo poi misure per azzerare i versamenti contributivi, sembra non solo per gli under 35 ma anche per chi è sopra questa età: per i dipendenti over il taglio dei contributi a carico delle imprese che assumono è del 30%. Questa misura, già operativa in questo mese di ottobre, viene estesa per tre anni.

Per l’assegno unico per i figli ci sono 6 miliardi di euro, che scenderanno a tre il prossimo anno.

Viene poi prorogato al 31 dicembre lo stop all’invio delle cartelle esattoriali: congelato il pagamento di quelle già ricevute e i diversi atti dell’Agenzia della riscossione, tipo ingiunzioni e pignoramenti. Per smaltire la mole di cartelle che si sono e si stanno accumulando, è introdotto il differimento a 12 mesi per le relative notifiche.

 

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