Il Governo accelera sui tamponi, ma si bloccano le farmacie che li fanno

Il caso singolare della Farmacia San Raffaele di Villalba. La titolare: "Davamo un servizio alla collettività"

Il Governo accelera sui tamponi rapidi in farmacia e presso i medici di base, ma intanto chi ha iniziato a farli ha rischiato grosso. È il caso, per esempio, della Farmacia San Raffaele di Villalba che si è trovata un controllo dei Carabiniere del Nas e ha dovuto sospendere il servizio nonostante le tante prenotazioni. Rivolgendosi a un privato, i cittadini potrebbero evitare le lunghe file a cui stiamo assistendo presso i Drive-In di zona e ottenere risposta in una manciata di minuti.

“Ci sono altre Regioni che già si stanno avvalendo delle Farmacie per fare i tamponi – spiega la titolare della Farmacia, Iuliana Gheorghe – non capisco perché nel Lazio ancora non si decidono. Al momento la legge non proibisce e non autorizza, quindi mi rendo conto che abbiamo un po’ forzato la mano. Lo abbiamo fatto a fin di bene, perché crediamo che in questo modo si possa rendere un servizio alla collettività aiutando a dare risposte rapide e facendo diminuire le file di questi giorni ai Drive-In, basti pensare che la nostra capacità è di eseguire tra i 150 e i 200 test giornalieri. Noi restiamo aperti fino alle 23 e anche nel fine settimana”.

Il test con il tampone sierologico e naso-faringeo proposto dalla farmacia costava 30 euro, contro i 22 più di ticket ad esempio, che facevano i pochi ambulatori convenzionati con la Regione e pubblicizzati in questi giorni. In due o tre minuti si ha la risposta, valida a tutti gli effetti anche per tornare a scuola o a lavoro.

“I clienti che abbiamo visto in questi giorni andavano via tutti con il sorriso – spiega ancora la titolare della farmacia di Villalba – In Italia e in particolare nel Lazio mi sembra che la politica arrivi sempre in ritardo rispetto alle esigenze dei cittadini. Speriamo che nei prossimi giorni si sblocchi questa situazione”.

Ultima considerazione sulla sicurezza e le norme adottate. “C’è la responsabilità penale del titolare – conclude – figuriamoci se ci mettiamo a rischiare. Siamo i primi a fare le cose in piena sicurezza”.

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