Capena – Domani secondo intervento per la bambina morsa dai rottweiler

Oggi è uscita dalla terapia intensiva. Nel racconto dell'Assessore Rizzo, la madre le avrebbe fatto da scudo con il suo corpo

L’Assesore Pasquale Rizzo anche stamattina è stato al Policlinico Agostino Gemelli di Roma, per informarsi sulle condizioni di Maria Ambrosio, la bambina morsa la scorsa settimana da due rottweiler nel giardino della villetta bifamiliare dove abita, in via del Castello a Capena.
Ha raccontato che la bambina, che ha sei anni, risponde bene alle terapie, ed è ricoverata insieme al padre che, a causa del Covid, ha fatto un tampone all’entrata e poi è stato ospedalizzato per seguirla nel reparto di terapia intensiva, da cui è uscita solo oggiDomani subirà il secondo di una serie di interventi atti a ricostruire prima di tutto il cuoio capelluto, strappato dai cani mentre cercavano di azzannarla. “Al momento” racconta l’assessore, “le hanno messo delle “reti” per proteggere i tessuti dalle infezioni, che oggi sono il pericolo maggiore a cui la bambina potrebbe andare incontro. Per fortuna, non sono stati toccati gli organi vitali, poichè oltre alla testa sono stati morsi una coscia, dove è stata suturata con trenta punti, e un polpaccio”.
“La madre Nunzia è stata bravissima”, continua Rizzo, “e va in ospedale ogni giorno per stare per quanto possibile vicina alla figlia. Quando è iniziata l’aggressione, ha fatto scudo con il suo corpo gettandosi su Maria per proteggerla. Mentre erano in terra, i cani tentavano di azzannare la bambina, e lei scalciava, li colpiva con pugni e tirava loro sassi, ma non hanno desistito subito”. Dal racconto materno fatto all’assessore, emerge che i cani avrebbero potuto avventarsi anche sulla madre, ma invece non le hanno fatto praticamente nulla, addirittura nella colluttazione le mani della mamma sarebbero finite nella bocca dei cani, ma questi non l’avrebbero morsa, perchè probabilmente lo scopo dei cani era proprio colpire la bambina.
Le due donne sono finalmente riuscite a strisciare verso il cancello e, una volta uscite, hanno chiesto aiuto alla vicina della villa accanto la quale ha chiamato l’elisoccorso, che è arrivato di lì a pochi minuti.
I cani, al momento sotto osservazione presso la Asl locale, sono di proprietà della coppia che abita nella villetta al primo piano e che erano assenti mercoledì 28, giorno dell’aggressione. Conoscevano Maria da almeno due anni, quando la famiglia Ambrosio, di origine pugliese, era andata a vivere nella casa, e non avevano mai dato cenni di squilibrio nè nei confronti dei bambini nè degli adulti. Infatti, Maria, sebbene non venisse mai lasciata da sola con gli animali, li accarezzava di frequente.
La dinamica che ha dato inizio all’aggressione, al ritorno di madre e figlia dalla scuola, deve ancora essere chiarita.
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