GUIDONIA - Ville con permesso fasullo, il reato è prescritto

L’ex dirigente Umberto Ferrucci, imputato per abuso d’ufficio, esce illeso anche dal dodicesimo processo. Gliene restano altri sei

E’ l’amministratore pubblicato più processato del territorio con ben 18 procedimenti penali, quasi tutti per abuso d’ufficio, due terzi dei quali conclusi in un nulla di fatto.

Oggi, mercoledì 18 novembre, per l’ex dirigente all’Urbanistica del Comune di Guidonia Montecelio Umberto Ferrucci è arrivato l’ennesimo esito favorevole. Il Tribunale di Tivoli ha dichiarato prescritto il reato di abuso d’ufficio commesso nel 2011 col rilascio del permesso numero 119 alla “2M Consulenza e Investimenti srl”, la società del 38enne imprenditore romano Manfredi Mattei Filo della Torre, per realizzare tre ville bifamiliari in via Nino D’Andrea, a Carcibove.

A dichiarare estinto il reato è stato il Collegio presieduto da Nicola Di Grazia (Elisabetta Mazza e Giovanni Petroni a latere) su richiesta dello stesso pubblico ministero Giuseppe Mimmo. La vicenda giudiziaria iniziò a seguito dell’esposto firmato dalla dirimpettaia delle tre ville, Tiziana Ieraci, moglie del noto imprenditore guidoniano Mario Bernardini, che impugnò il permesso anche davanti al Tar. Tre sentenze dei Tribunali amministrativi giudicarono illegittimo il permesso rilasciato da Ferrucci che sempre nel 2011 ordinò la sospensione dei lavori per verificare la legittimità dell’iter.

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“Durante il dibattimento – spiega l’avvocato Vittorio Messa, legale dell’imputato – è emerso che secondo il Consulente la concessione edilizia era conforme alle Norme Tecniche d’attuazione. Anche la Procura ha riconosciuto la legittimità dell’atto”.

Vale la pena ricordare che dopo le sentenze dei Tribunali Amministrativi il 18 settembre 2017 l’ex dirigente all’Urbanistica Paola Piseddu ordinò la demolizione e la rimessa in pristino del precedente stato dei luoghi entro 90 giorni, oppure l’acquisizione di diritto al patrimonio pubblico. Il provvedimento fu emesso sulla base della relazione stilata dal geometra Mauro Urbani, tecnico incaricato dal Comune. “Il permesso 119/2011 – scrisse il professionista tiburtino – è annullato in quanto viziato da superamento dell’altezza massima, superamento dell’altezza utile interna degli abbaini, difformità normativa riguardante il distacco tra le singole unità abitative, aumento della volumetria e difformità normativa nella realizzazione degli abbaini”.

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Il Tribunale Penale la pensa in maniera diametralmente opposta. Quello di oggi per Umberto Ferrucci è stato il secondo processo dichiarato prescritto, a fronte di sei assoluzioni e tre archiviazioni, mentre in un altro caso è stato prosciolto in sede di indagini preliminari.

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