Natale con il Covid

Tutto il mondo si appresta a vive le prossime festività natalizie in maniera davvero particolare, per via della seconda ondata Covid. Molto probabilmente salteranno i “grandi raduni” e le tombolate senza fine. Non andremo, pare, verso la chiusura totale. L’ipotesi più attuale è che ci sia un Dpcm per il periodo dal 3 dicembre fino a ridosso di Natale e uno per le festività vere e proprie. Lo shopping, apprezzatissimo soprattutto dal gentil sesso, dovrebbe essere consentito per gli acquisti di Natale, con i negozi che potranno rimanere aperti in una fascia oraria più ampia per evitare assembramenti. Ci sarà anche l’apertura dei centri commerciali nei fine settimana e nei giorni festivi e saranno contingentati gli ingressi non solo nei negozi ma anche in strade e piazze, soprattutto in alcune grandi città e nel weekend. Apertura serale anche per ristoranti e pub mentre per il Cenone in casa ci saranno raccomandazioni e non divieti, che sono inapplicabili: plausibile che non si possa essere più di sei a tavola, quindi al massimo solo conviventi e parenti stretti. “Questo Natale – conferma il sottosegretario alla Salute Sandra Zampa – dobbiamo sforzarci di essere il meno numerosi possibile” perché “più si allarga la cerchia di persone che non si frequenta abitualmente e maggiore è il rischio”. Dunque “immagino si possa dire 5-6 persone al massimo, ma è ovvio che non sarà possibile controllarlo”. Quanto agli spostamenti, interdetti nelle zone rosse e limitati in quelle arancioni, anche tra regioni sarà sempre consentito il ritorno alla residenza o al domicilio, ma non si prevede un esodo dal nord al sud paragonabile a quello di marzo scorso prima del lockdown. “Mancano 40 giorni a Natale e in questo momento i dati epidemiologici ci dicono che non ci si può spostare tra Regioni” sottolinea ancora Zampa che però apre: “Ci aspettiamo che i numeri migliorino e che quindi siano possibili delle deroghe”.

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Fernando Giacomo Isabella

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