TIVOLI – Covid-19, ciao Marina: prof, mamma e donna speciale

La docente dell’Istituto “Olivieri” aveva 59 anni ed era sana. La figlia: “Al Drive-In di Guidonia i tamponi erano finiti. Al test rapido era risultata negativa”. Domani in edicola tutta la vicenda. #tiburno

Era la “Prof” che prendeva a cuore gli studenti più bisognosi e fragili, i ragazzi con storie drammatiche alle spalle. Era come le insegnanti narrate nei libri e interpretate nei film, Marina Checchia, docente di “Economia Aziendale” e Tecnica Turistica” all’Istituto Professionale “Orazio Olivieri” di Tivoli.

Bella e buona, solare e positiva, sempre elegante coi capelli biondi curati, una donna forte e altruista. Un vulcano di vitalità ed energia, la descrive chi la conosceva bene. Eppure il virus maledetto non le ha lasciato scampo togliendole la vita a soli 59 anni. La docente è spirata mercoledì 18 novembre all’ospedale militare “Celio” di Roma, dove era stata ricoverata giovedì 22 ottobre per una grave insufficienza respiratoria causata da una polmonite bilaterale. Una scomparsa che ha sconvolto non soltanto colleghi e alunni dell’Olivieri, ma anche chi dal 1987 ad oggi ci aveva lavorato insieme o era stato suo alunno nei vari Istituti superiori della provincia Nordest di Roma in cui aveva prestato servizio.

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La figlia Claudia racconta che Marina Checchia iniziò a sospettare di aver contratto il Virus venerdì 16, il suo ultimo giorno di lezione. Sabato 17 si era recata al Drive-In di Guidonia ma i tamponi molecolari era terminati. Domenica 18 ha iniziato ad avvertire stanchezza, aveva febbre e tosse forte, pensava di essersi raffreddata perché sabato 10 ottobre era andata in palestra ad allenarsi e all’uscita si era recata al supermercato a fare la spesa. Tuttavia lunedì 19 si è sottoposta al tampone rapido e l’esito era stato addirittura negativo. Ne era felicissima”.

Ma nel giro di poche ore la situazione è precipitata. Martedì 20 il ricovero all’ospedale di Tivoli, due giorni col casco e giovedì 22 il trasferimento al Celio. “Quarantott’ore dopo – spiega Claudia – l’hanno intubata e ricoverata in Terapia Intensiva e non l’abbiamo più rivista”. “Mamma era una donna sana e forte – aggiunge la figlia – amata e benvoluta da tutti. Abbiamo ricevuto centinaia di messaggi di affetto e stima da ogni parte d’Italia: il suo spirito altruista e la sua bontà d’animo hanno lasciato il segno ovunque”.

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