Monterotondo – Proposta M5S sulle procedura di nomina ai vertici delle partecipate

Manca nell’OdG del consiglio di lunedì 30 novembre proprio la discussione sulla modalità di sostituzione di Paolo Bracchi a Presidente di APM, invocata più volte da tutte le opposizioni

Domani, 30 novembre, si terrà un Consiglio Comunale a Monterotondo. Manca tra i punti all’ordine del giorno la discussione sulla procedura della nomina del Presidente di APM, dopo il licenziamento di Paolo Bracchi avvenuto in seguito ad una sentenza del Consiglio di Stato che rigettava la possibilità del terzo mandato in capo alla stessa persona.
Nella conferenza dei Capigruppo avvenuta martedì scorso, il Sindaco Varone ha chiesto tempo per valutare la procedura con l’avvocatura comunale e ha preannunciato che arriverà presto una nuova delibera sui criteri di nomina dei rappresentanti delle partecipate, che vanno però approvati dal Consiglio Comunale. 
Il Movimento 5 Stelle eretino ha presentato una mozione contenente una proposta di una procedura completa da utilizzare per questo tipo di nomine.
“È un documento semplice”, afferma la capogruppo Ilaria Calabrese, “ma contiene come scheletro la volontà chiara di mettere al centro trasparenza e meritocrazia a sfavore di logiche partitiche o di accordi politici. Due valori che crediamo fortemente debbano essere al centro dell’azione politica e che in varie occasioni il Sindaco stesso ha fatto proprie, presentandosi alla città come veicolo di cambiamento. Domani presenterò questo atto. Se otterrà l’accoglimento, finalmente assisteremo al vero cambio di passo della politica eretina, con il sovvertimento delle logiche che l’hanno guidata fino ad ora. Ringrazio Valentina Corrado Consigliera Regionale del Movimento 5 Stelle, per il contributo legale e umano , il supporto ed il ‘conforto’, che non mi ha fatto mai mancare”.
A questo proposito il M5S ha preso in prestito, quasi provocatoriamente, una frase pronunciata dallo storico Segretario Generale del PCI, Enrico Berlinguer, intervistato da Eugenio Scalfari nel 1981,che recita: “La ??Questione Morale‬ non si esaurisce nel fatto che, essendoci dei ladri, dei corrotti, dei concussori in alte sfere della politica e dell’amministrazione, bisogna scovarli, bisogna denunciarli e bisogna metterli in galera. La questione morale, nell’Italia d’oggi, fa tutt’uno con l’occupazione dello stato da parte dei partiti governativi e delle loro correnti, fa tutt’uno con la guerra per bande, fa tutt’uno con la concezione della politica e con i metodi di governo di costoro, che vanno semplicemente abbandonati e superati. Ecco perché dico che la questione morale è il centro del problema italiano. Ecco perché gli altri partiti possono provare d’essere forze di serio rinnovamento soltanto se aggrediscono in pieno la questione morale andando alle sue cause politiche”.
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