Un saluto alla partigiana Lidia Menapace

Femminista e pacifista, una delle fondatrici de Il Manifesto, se n’è andata a 96 anni

Una vita piena, quella di Lidia Menapace, che se n’è andata a 96 anni per le conseguenze del Covid. Anche se in ritardo, la vogliamo ricordare con queste poche righe per farla conoscere pure alle giovani generazioni: magari da lei potrebbero prendere spunto. Le sue idee le ha sempre declinate in modo non urlato ma incredibilmente determinato. Partigiana, non ex (diceva “Esserlo è una scelta di vita”), pacifista e femminista, è stata senatrice per Rifondazione comunista dal 2006 al 2008. È stata anche la prima donna eletta in consiglio provinciale a Bolzano (viveva in Trentino Alto Adige) e la prima in giunta provinciale per la Democrazia Cristiana. Si avvicina al comunismo nel 1968 ed è una delle fondatrici del quotidiano Il Manifesto. Nel 2018 si candida come capolista di Potere al popolo. Nei suoi discorsi la parola guerra non è mai stata pronunciata. In un messaggio inviato all’Anpi, l’Associazione nazionale Partigiani, il presidente della Repubblica Mattarella ha scritto tra l’altro su Lidia Menapace: “I valori che ha coltivato e ricercato nella sua vita – antifascismo, libertà, democrazia, pace, uguaglianza – sono quelli fatti propri dalla Costituzione italiana e costituiscono un insegnamento per le giovani generazioni”. Appunto.

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