Fiano Romano e gli “incroci” del Maestro Giraldi

Addio al regista Franco Giraldi, scomparso recentemente all'età di 89 anni

Proveniva da un territorio molto lontano con etnie e culture differenti, il regista Franco Giraldi, recentemente scomparso a 89 anni. Nel corso della sua lunga e brillante carriera lo scenografo e sceneggiatore triestino, sposa Palmira cardiologa di Fiano Romano e proprio nel centro laziale il letterato era solito accogliere Giuseppe De Santis (ritenuto il suo maestro), il poeta Mario Quattrucci (ex sindaco di Fiano) e lo scrittore Diego Zadel di origine fiumana. Al centro dei discorsi, spesso, c’era l’Istria, mai dimenticata. Il regista ha sempre mantenuto, anche se ormai era lontano, un legame inscindibile con la sua “terra lontana” ed una dei suoi ultimi omaggi al nord est d’Italia risale al 2008 quando Diego Zedel lo invita alla manifestazione “Trieste e la psicanalisi” organizzata nel capoluogo giuliano da Progetto Italia della Telecom. La voce di Franco Giraldi insieme a quella degli altri ospiti si propaga in piazza dell’Unità d’Italia, mentre sui  cavi stesi tra i palazzi, alcuni acrobati danno spettacolo con una serie emozionante di numeri. L’esordio del regista nel mondo del cinema avviene come critico cinematografico sulle pagine del quotidiano l’Unità, dopo essere stato assieme a Tullio Kezich e Callisto Cosulich tra i fondatori, nel dopoguerra, del “Circolo del Cinema di Trieste”. All’inizio degli anni Cinquanta si trasferisce a Roma diventando aiuto di registi come Giuseppe de Santis, Leopoldo Savona, Gillo Pontecorvo, Carlo Lizzani e Giuliano Montaldo. In quel periodo dirige molte seconde unità di film di successo, fra cui Per un pugno di dollari di Sergio Leone. Proprio l’addio di Leone alla Jolly Film favorisce il suo debutto come regista di successo nel western all’italiana con “7 pistole per i MacGregor. Nel 1968, dopo quattro film lascia il genere che lo aveva lanciato e si cimenta nella commedia all’italiana con La bambolona. Solo dopo la scomparsa della moglie, Franco Giraldi, torna nel suo amato Friuli Venezia Giulia, a Gradisca d’Isonzo, dove continua a collaborare con varie associazioni e a lavorare sempre con la sua consueta valentia come critico cinematografico.

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