Ferraris Villanova, capitan Benigni ne fa 40: “In campo ho la voglia di un ventenne”

di Valerio De Benedetti

Polisportiva Villanova, Pro Calcio Villanova, Marcellina, Collefiorito, Estense e infine Asd Ferraris Villanova (seconda categoria), a casa sua, dove è nato e cresciuto e attualmente gioca. La carriera di Massimiliano Benigni si è divisa fra queste società, calcando i campi sterrati e non della provincia romana e non solo. Chi lo conosce bene lo definisce un “eterno Peter Pan”, e infatti oggi il terzino, che nella vita è un corriere Ups, compie 40 anni (4 gennaio 1981). Un traguardo importante per il capitano dei leoni, che – dichiara ai microfoni di Tiburno – “quando scendo in campo ho ancora la voglia di un ventenne”. 

Massimiliano, oggi sono 40. Sei emozionato?
Le emozioni sono tante, sto tremando in questo momento. Tanti mi hanno mandato messaggi e auguri bellissimi. Questo è un periodo particolare in cui siamo fermi, ma io non vedo l’ora di tornare. Ogni volta che metto piede in campo per me è sempre come la prima volta, altrimenti non avrei giocato fino a quest’età.

Fino a che età vuoi giocare, te la sei fatta questa domanda?
Ovviamente si. Volevo chiudere al termine di questa stagione, però essendo stato un anno particolare, se la società me lo permetterà, io mi metterò a disposizione almeno un altro anno. 

Quaranta sulla carta d’identità, ma quanti te ne senti in campo?
Io sono un po’ come Ronaldo o Ibrahimovic a livello morale (ride ndr). Me ne sento venti addosso, però è giusto dare spazio ai giovani. Arrivi a un certo punto in cui puoi dare qualcosa in più a livello di esperienza, però è giusto scendano in campo i ragazzi. 

Ora alleni anche la Scuola Calcio…
Si, posso allenare fino agli esordienti per il momento. Per me è un obiettivo futuro. Lo scorso anno ho seguito i primi calci, per il momento il poco tempo non me lo permette, però vorrei allenare anche in categorie superiori.

Sei un punto di riferimento per i giovani…
Io vorrei che loro vivessero quello che ho vissuto io. Cerco di trasmettere la passione e l’impegno a tutti. La società è seria, i ragazzi sono sempre stati devoti e attaccati a questa realtà. Lo scorso anno abbiamo portato a casa un titolo (di terza categoria ndr), quest’anno volevamo fare bene in seconda categoria. Nei loro occhi vedo quello che vedevo io, cioè la passione, la voglia, e questo mi emoziona ogni giorno. Io la prima volta che mi sono allenato andai in scarpe da ginnastica, poi per due anni ho portato gli scarpini bucati di un compagno, Simone Desideri, che me li regalò. Non ho raggiunto grandi traguardi, ma nel mio piccolo qualcosa l’ho vinta. Loro devono dare amore, il calcio è gioia e ogni volta che entrano in campo devono essere felici. Questo è quello che voglio trasmettere a questi ragazzi. 

Ricordo più bello?
Il titolo che ho vinto in seconda categoria con l’Estense a Tivoli. Un ricordo indelebile che ho nella pelle però, sono i primi tre punti che ho regalato al Ferraris Villanova quando hanno rifondato la società. Vincemmo 1-0 con un mio gol, indossavo la maglia numero dieci. Ora sono qui da sei anni.

Sogno nel cassetto?
Spero di diventare un bravo allenatore, ma soprattutto vorrei che il Villanova tornasse a giocare in categorie superiori togliendosi grandi soddisfazioni. Voglio ringraziare i presidenti Marco Benigni e Fabio Trotto, che sono due persone in gamba e speciali e meritano grandi traguardi per quello che fanno per la società. 

 

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