MONTEROTONDO – #319giorni, la protesta lanciata dagli studenti del liceo Peano

 

Proprio durante il primo giorno di riapertura delle scuole, con classi che vengono riempite al 50 o 75%, i rappresentanti d’istituto del liceo Peano di Monterotondo provano a far valere le posizioni degli studenti in merito a questo rientro in presenza.

A seguito delle proteste della settimana scorsa che si sono svolte in tutta Roma e a diversi cortei ed iniziative che sono però risultati molto confusionari, gli studenti del Peano provano a mettere ordine, chiarendo attraverso un comunicato stampa (disponibile in versione integrale sulla pagina Instagram @infopeano) le loro posizioni e le loro richieste. Le problematiche più grandi, a detta dei ragazzi, vertono:

– su un sistema di trasporti ancora non in grado di garantire, allo stesso tempo, efficienza e sicurezza al gran numero di ragazzi che ogni mattina utilizzano i mezzi di trasporto per arrivare a Monterotondo dai paesi limitrofi;

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– sulla scansione di ingressi ed uscite in fasce orarie ritenute troppo ampie, che costringono un gran numero di studenti a tornare a casa in un orario non consono per l’organizzazione dello studio e delle attività personali extrascolastiche;

– sull’impossibilità di garantire la massima sicurezza per gli alunni ma anche per i docenti e tutto il personale scolastico in generale;

– sulla totale mancata considerazione dell’opinione del corpo studentesco, non solo del Peano ma in generale di tutto il paese;

– sullo screditamento nel modo più assoluto della DAD (Didattica a Distanza) che, almeno a detta dei ragazzi del Peano, è sempre riuscita a mantenere un buon livello di seguito e di attenzione da parti degli studenti, favorendo la comprensione e l’assimilazione del programma come, se non in alcuni casi meglio, della didattica in presenza.

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I ragazzi si dicono in ogni caso favorevoli al rientro a scuola, ma solo quando e se ci sarà il modo e la sicurezza per farlo. Per adesso la via preferibile sarebbe quella di continuare la DAD, un mezzo che è stato dichiarato “fallimentare” dalla ministra all’istruzione Azzolina ma che invece, almeno nel caso del Peano, è risultato funzionare molto bene, per questi #319giorni, (da qui il nome dell’hastag) grazie all’impegno di docenti, alunni e di tutta la comunità scolastica in generale.

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