L’Eccellenza vota per ripartire. Dubbi tamponi e ristori: ecco il piano per tornare in campo

di Valerio De Benedetti

Le società di Eccellenza sono allo stremo, economicamente parlando altre spese per possibili tamponi e per rispettare un protocollo senza dubbio ferreo, in poche potrebbero permettersele. Servono dei ristori, che il Ministro per lo Sport Vincenzo Spadafora ha già annunciato da tempo, ma per ora poco o nulla è arrivato.

I CLUB VOTANO Sì – L’idea degli ultimi giorni sarebbe comunque quella di ripartire. L’Eccellenza, in virtù del suo collegamento con la Serie D, potrebbe rientrare fra i campionati di interesse nazionale. Da un indagine condotta dal Messaggero, il 64% dei club sarebbe favorevole a un ritorno in campo. La restante parte fra oppositori e possibilisti. Per quanto riguarda il territorio del Nord-Est, la Tivoli spinge per la ripresa, Real Monterotondo e Sant’Angelo Romano sono possibiliste, mentre il Villalba si è opposto a un ritorno in campo.

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IL PIANO – Il 5 febbraio ci sarà una riunione importante per decidere il futuro dell’Eccellenza. I Comitati regionali sono stati chiamati a proporre dei piani. Per quanto riguarda il Lazio, nella figura del presidente Melchiorre Zarelli, si riprenderebbero gli allenamenti il 6 febbraio, poi dopo due settimane si procederebbe con i recuperi delle prime giornate, solo successivamente si potrebbe riprendere regolarmente. Le ipotesi per il format dei campionati sono invece due: un campionato completo inoltrato fino a luglio (ipotesi difficilmente attuabile), oppure un solo girone di andata con gare di play-off e play-out al termine. Le retrocessione potrebbero passare da 6 a 2.

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