Covid, un defunto ogni seicento abitanti

La pandemia ha evidenziato la debolezza del sistema, la campagna di vaccinazione il sostanziale fatalismo

Ci si vaccina con due dosi. La stessa sostanza dilazionata nel tempo. La Pfizer chiede ventuno giorni. Moderna 28, Astrazeneca da 78 a 84. Quelli che sono stati positivi al covid hanno bisogno di una sola dose. Quando arriverà il vaccino Johnson&Johnson, che è monodose, staremo a vedere come si organizzeranno. Sì perché la campagna di vaccinazione che doveva essere capillare e veloce invece stenta.

Il governo di SuperMario annuncia un’accelerazione per le vaccinazioni. Solo che l’accelerazione più grande la sta dando il Covid e un rallentamento continua ad essere registrato nelle nostre performance. In questo momento (martedì 9 marzo ore 16,15) in Italia si sono vaccinati cinque milioni seicentosessantottomila persone con un milione seicentomila vaccini nei frigoriferi. Veramente troppo per millantare una riserva. L’Italia segna novemilacinquecento vaccinati ogni centomila abitanti. Poco meno di un decimo della popolazione. Stride il rapporto con il Regno Unito che ha il torto di aver capito in ritardo il problema della pandemia per invocare l’immunità di gregge e oggi marciare a più di un terzo della popolazione vaccinata. Questo perché hanno adottato il sistema per cui ‘a mali estremi estremi rimedi’. Come hanno fatto negli Stati Uniti, hanno esteso i luoghi di vaccinazione in ogni dove si possano praticare con tempestività e decenza. Quindi innanzitutto le farmacie. Pratica che per noi è ancora sospesa. E sarebbe l’accelerazione di cui abbiamo bisogno, prima che la terza ondata ci sommerga definitivamente.

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