In un anno, da febbraio 2020 a febbraio 2021, si è perso quasi un milione di posti di lavoro, esattamente 945mila unità, e ne sono stati coinvolti uomini, donne, lavoratori dipendenti (-595mila), autonomi (-335mila) e tutte le classi d’età. Lo rivelano gli ultimi dati dell’Istat: l’Istituto sottolinea come, sempre nello scorso mese di febbraio, l’occupazione è tornata però a stabilizzarsi, interrompendo il trend negativo che, tra settembre 2020 e gennaio 2021, ha portato alla perdita di oltre di 410 mila occupati. Questo perché, dopo due mesi di forte aumento, sottolinea l’Istituto Nazionale di Statistica, cala leggermente il numero di disoccupati.
Nell’arco di dodici mesi, però, sono in aumento i disoccupati, più 21mila persone senza lavoro, ma il triste “record” riguarda quei 700mila inattivi, nutrito gruppo di donne, uomini e giovani, tra i 15 e i 64 anni, così sfiduciati da non cercarla nemmeno più, un’attività.
Da dire che l’emergenza sanitaria è pesata moltissimo sui numeri riportati dall’Istat, ma confermando tendenze già in atto da prima del Covid, soprattutto nella panoramica sempre più nutrita degli inattivi. La previsione è che il quadro sia in peggioramento, soprattutto sul blocco dei licenziamenti che, secondo i sindacati ad esempio, dovrebbe essere prorogato anche al prossimo anno.
