LOL – Chi ride è fuori, la recensione e il nostro pagellone

Un format originale che comunque tiene incollati allo schermo, ma con tante cose da rivedere. Fateci sapere cosa ne pensate

Si è conclusa la prima serie di “LOL – Chi ride è fuori”, una vera e propria gara di resistenza tra comici disponibile su Amazon Prime. Un format originale che comunque tiene incollati allo schermo, ma con tante cose da rivedere. Ecco il nostro personalissimo pagellone (Attenzione, contiene spoiler).

 

Voto 10 – Lillo (Lillo Petrolo). Il vero mattatore dentro e fuori il teatro, dove i suoi sketch diventano meme su Facebook.

Voto 9 – Elio. Come una macchina diesel. Dopo la trovata della Monna Lisa si estranea nelle prime ore di trasmissione, a esclusione della performance ballerina. Nella seconda parte della gara si scatena, forse anche grazie al feeling che instaura con Frank Matano e Lillo. Nonostante sia il veterano, riesce a stupire con improvvisazioni e “trappoloni” per far ridere gli altri concorrenti con l’entusiasmo di un ragazzino.

Voto 8 – Il format. È la vera novità di questa stagione televisiva che avrebbe potuto regalare molto di più ai telespettatori, vista l’impossibilità a uscire di casa. L’idea è geniale, ma poi ci sono tante cose da rivedere. Una su tutte: va bene non ridere, ma va premiato chi riesce a far ridere gli altri. Su questo c’è chi si è impegnato di più e chi meno.

Fedez e Mara Maionchi pesci fuor d’acqua. Alternano risate sguaiate e forzate nella control room a un tono serio che stona con il resto del programma, quando c’è da estrarre il cartellino. Un pathos fuori luogo, anche perché gli stessi concorrenti prendono con un sorriso (a volte una liberazione) le esclusioni che tra l’altro hanno una procedura troppo lenta e che spezza il ritmo dello spettacolo.

Voto 7 – Frank Matano. È la mina vagante dello spettacolo. Quando esce si sente un vero e proprio vuoto. È l’amico caciarone che ravviva le serate, anche se poi non strappa tutte queste risate. È quello che interpreta meglio la sfida, andando a ingaggiare veri e propri duelli viso a viso con gli altri concorrenti.

Voto 6 – Ciro (Ciro Capriello). È un comico completo, ma eccede nella ricerca dello sketch preparato, a discapito dell’improvvisazione dove non sempre riesce bene. Un voto in più per ila scelta di devolvere l’assegno per la vittoria ad Action Aid, un’organizzazione internazionale indipendente impegnata nella lotta alle cause della povertà.

Voto 5 – Katia Follesa. Tiene la scena benissimo, si inserisce nelle situazioni facendo la spalla ad altri con naturalezza e disinvoltura. La parte finale, però, quando è in ballo il premio e sono rimasti in pochi, si lascia andare troppo dalla competizione e non sembra più la stessa.

Voto 4 – Angelo Pintus. Un altro che interpreta bene il ruolo, infilandosi in tutte le situazioni. Poi però commette uno degli errori più brutti, che in realtà fanno anche altri: ossia ridere delle proprie battute.

Voto 3 – Michela Giraud. Faccia e fisico che sembrano un dono della natura per fare il comico. Peccato che non fa ridere quasi mai e quella che dovrebbe venire dall’improvvisazione invece sembra la più “costruita”. Le parolacce poi, quando le tiri fuori devono far ridere per forza (Elio insegna). Quando non fanno ridere rischi di fare una figuraccia.

Voto 2 – Fru (Gianluca Colucci). Verrà ricordato soprattutto per le risate nella control room.

Voto 1 – Luca Ravenna – Uno dei personaggi che maggiormente incuriosiva, anche perché poco conosciuto, esce prima di cominciare.

Voto 0 – Caterina Guzzanti. Dispiace, perché è un vero talento. Ma è più un’attrice che una comica. Oggettivamente si estranea, sembra quasi depressa e verso la parte finale anche malinconica, perché se ne rende conto lei stessa.

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