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Tre cittadini su 4 sono positivi per il futuro ma le condizioni economiche non migliorano

Nell’indagine dell’Istat sulla seconda ondata del Covid, gli italiani si dichiarano positivi per il futuro anche se le condizioni economiche non migliorano

Almeno tre cittadini su 4 si dichiarano positivi per il futuro sottolineando un buon clima all’interno delle relative famiglie: è quanto scaturito dall’indagine dell’IstatComportamenti e opinioni dei cittadini durante la seconda ondata pandemica”, condotta tra il 12 dicembre 2020 e il 15 gennaio 2021. Solo l’8,4% dei cittadini si dice negativo per le misure di limitazione e l’evoluzione dell’emergenza sanitaria. La maggior parte degli intervistati ha notato che questa seconda quarantena, rispetto al lockdown di aprile 2020, è stata meno dura. Le parole utilizzate con maggior frequenza per descrivere le giornate di questo periodo sono: “tranquilla” (pari al 38,2% contro il 23,0% di aprile 2020) e “serena” (pari al 15,2% contro il 6,7% ad aprile 2020). Tra le parole di segno opposto più usate compaiono: “noiosa” (17,2%, 21,5% ad aprile 2020), “monotona” (8,9%) e lunga (7,2%). L’abitudine a convivere con la situazione determinata dall’emergenza sanitaria e la minore rigidità delle regole di comportamento anti contagio hanno molto probabilmente contribuito alla riduzione del sentiment della noia che in fase di primo lockdown è stata particolarmente sentita e diffusa. Tanto è vero che nel periodo considerato, i termini “Normale” (43,6%), “lavorativa” (12,4%), “uguale” (7,8%) sono gli aggettivi più frequenti.

Anche se l’indagine non presenta un quadro molto negativo, si registrano le preoccupazioni dei cittadini per quanto riguarda le condizioni economiche: più di un quinto della popolazione, pari al 22,2%, sottolinea l’Istituto Nazionale di Statistica, ha avuto difficoltà nel far fronte ai propri impegni economici, come pagare il mutuo, le bollette, l’affitto e persino le spese per il mangiare. E non sono pochi i cittadini, in “quota” 50,5%, che sono convinti di un peggioramento della situazione economica del Paese. Diciamo che il tocco di rosa riguarda unicamente l’atmosfera vissuta all’interno del nucleo famigliare, quindi la scoperta o la ri-scoperta, dello stare bene con i proprio parenti conviventi, con cui condividere i lunghi mesi di costrizioni dovuti al coronavirus. Ma anche il rapporto con i famigliari non conviventi non è male, a vedere a percentuale di persone, l’83,6%, che possono contare sul loro aiuto in caso di necessità, aiuto che da parte degli amici diventa l’81,9%, comunque bei segnali di solidarietà. Però l’Istat indica in una percentuale del 56,8% i cittadini che hanno ridotto gli incontri con i familiari non conviventi, che si alza al 61,4% con gli amici.

 

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