Il primo maggio di Fedez
Tutti ne scrivono, tutti ne parlano e sui social si è scatenato l’inferno. Avrete capito che l’argomento del giorno, da giorni, è l’intervento di Fedez sul palco dell’auditorium di Roma il primo maggio.
Il rapper milanese è impegnato da tempo a favore del disegno di legge Zan che propone di estendere il reato di propaganda e istigazione a delinquere anche a “motivi fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale o sull’identità di genere o sulla disabilità“. Argomenti che ha portato al Concertone.
La polemica è stata doppia: nei confronti della Lega e nei confronti della Rai.
Matteo Salvini ha protestato e minacciato reazioni. Le frasi citate da Fedez “sono disgustose”, ha detto. “La polemica? È a sinistra: artista di sinistra, censori di sinistra”.
Il leader leghista ha poi abbassato i toni: “Parliamoci”, titola il Corriere. Probabilmente per i timori dell’umore sui social. Infatti l’entusiasmo per Fedez in rete continua ad essere incontenibile.
Solo su Instagram quasi 90mila commenti: grande, applausi, eccezionale, eroe, brividi, bomba, sei tutti noi, qualcuno doveva dirlo, immenso…
Se mi chiedete se Fedez ha regione, io personalmente sto con lui. Il problema però è un altro: dove sta la politica?
Non sono mancate tuttavia le critiche al regno Ferragnez: “belli, ricchi, titola il Corriere, e (quasi) impegnati. Comunisti col Rolex”.
Il cantante ha accusato la Rai di averlo censurato. Nella notte ha diffuso il video della sua telefonata con l’organizzatore dell’evento e con la vice direttrice della Rai3, Ilaria Capitani. Avrebbero chiesto di omettere nomi e di evitare un discorso così incandescente. L’azienda di viale Mazzini ha replicato dicendo che l’audio era stato tagliato ma in serata l’amministratore delegato Rai, Salini, ha assicurato che nell’azienda non esiste e non deve esistere alcun sistema di censura. “E se qualcuno ne ha parlato per conto della Rai, mi scuso”.
Non è mancata la polemica politica con Pd, 5Stelle e Leu uniti in favore di Fedez.