La liberazione avviene sempre con una rottura

Liberarsi dal politicamente corretto dovrebbe far parte della resilienza culturale della nuova fase

C’è una tesi consolatoria. Il fatto che si occupi anche un attimo della nostra attenzione per spunti di dibattito inesistenti – come la polemica di Fedez o il “bacio rubato” del principe a Biancaneve – sia funzionale a sollevare gli animi dalla considerazione sul fatto che siamo in un mare di guai, che la pandemia non è battuta, che gli stati dovranno schermirsi da un livello di indebitamento tale da renderli sempre più ostaggio di soggetti singoli molto più ricchi del prodotto interno lordo di ciascun paese …
Ma a ben vedere questi spunti polemici ci insegnano qualcosa. Capiamo che il nostro mondo sta franando e non ci sono le classi dirigenti in grado di dare un orizzonte né gli intellettuali degni di essere ascoltati.
Fedez si congiunge con la crisi delle rappresentanze, dove il tema delle libertà astratte e non effettivamente violate si pone con maggiore centralità delle grandi questioni del lavoro che va inventato, ricostruito, ripensato e liberato (sì! Antica espressione gruppettara).
Il lavoro non deve essere solo trattato come difesa strenua in condizioni ossificate in cui l’impresa che lo esprime non esiste più. Va ricostruito come luoghi di sua effettiva espressione come capacità di costruire il nuovo, liberandolo (ripeto) dalla mera condizione di domanda e offerta.
Il bacio rubato sul quale in apertura di Disneylando si è lamentata la violazione del principe alle volontà della povera Biancaneve oramai esanime, evidenza piuttosto il contrario di quel che vuole affermare. Vediamo come da un bacio rubato si inneschi una storia di liberazione.
Riflettere. Il cambiamento per il nuovo avviene sempre in virtù di un contrasto, grazie a una trasgressione originaria, mai per l’ossequio a regole di condotta artificiose e astratte.
E poi non ci possiamo liberare dalle contraddizioni. In ogni determinazione si pone in senso oppositivo al suo contesto e nasce una nuova opposizione a quella determinazione. E tutto questo crea il senso del nuovo che è fonte generatrice. Omnis determinatio est negatio. Lo diceva il maestro Baruch Spinoza. E sicuramente oggi ci sarebbe bisogno delle sue lezioni.
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