Se n’è andato il primo Maggio, un giorno particolare e molto importante per un idealista come lui che si è sempre speso per i diritti dei più deboli fino a farne una professione.
Avvocato, politico, appassionato di Filosofia, Letteratura e Arte, Giuseppe Manni, per gli amici “Gepy”, ha combattuto per 4 anni contro l’Alzheimer, una malattia devastante che lo ha colpito nel “pensiero”, proprio ciò a cui teneva di più.
Sabato scorso il legale è deceduto all’età di 63 anni nella sua abitazione nel Centro storico di Tivoli dove viveva insieme alla moglie, Donatella Giuliani, logopedista della Asl Roma 5, e ai due figli.
Figlio di un maestro elementare, Giuseppe Manni aveva frequentato le scuole dell’obbligo al Convitto Nazionale di Tivoli e si era diplomato al Liceo classico “Amedeo di Savoia” per poi laurearsi in Giurisprudenza all’università “La Sapienza” di Roma fino a diventare Avvocato penalista e amministrativista.
Chi lo conosceva bene, racconta che quella di indossare la toga per Giuseppe Manni fu una scelta dettata dagli ideali di Giustizia, Senso civico e Difesa dei più deboli.
Ideali già definiti ai tempi del Liceo, quando “Gepy” militava nei Movimenti giovanili di Sinistra e in Democrazia Proletaria, ideali perseguiti anche quando fu eletto consigliere comunale nelle fila dei Ds dal 1999 al 2003.
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