Vaccini, in discussione la cancellazione dei brevetti

Con la dichiarazione di Joe Biden e la disponibilità di Ursula Van der Leyen potrebbero aumentare i centri di produzione vaccinale, ma ciò non rassicura gli specialisti in farmacologia

“La sospensione del brevetto delle case farmaceutiche e con ciò la possibilità per altre imprese di produrre vaccini consiste in una risposta semplice, ma sbagliata. Il problema è più complesso”.
È la reazione della La Federazione internazionale delle case farmaceutiche al pronunciamento da parte della portavoce di Biden a favore della sospensione dei brevetti per aumentare la produzione dei vaccini.
La posizione del presidente degli Stati Uniti costituisce un’inversione di tendenza al precedente pronunciamento in sede di Organizzazione mondiale del commercio.
Ne ha parlato il New York Times. Il problema affrontato anche in sede europea consiste nel controllo circa la qualità del prodotto finito ma soprattutto nella difficoltà di dotarsi di una base produttiva in grado di arrivare a un profilo così alto di elaborazione farmaceutica.
Si era parlato di una sorta di turbo in sede produttiva per arrivare a un profilo così alto e in quantitativi così elevati. Cosa difficile da stabilire. E poi la decisione sicuramente comporterebbe uno shock da parte delle originarie case produttrici con possibili ritorsioni.
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