Forte calo di ricoveri e terapie intensive

Ma il virus non è ancora sconfitto, sbagliato cantare vittoria anzitempo

Possiamo dire che i commentatori esperti più in vista avevano sbagliato? In ordine Galli, Crisanti, avevano contestato il “rischio calcolato” di Mario Draghi ammonendo sulla prossima sventura virale che si sarebbe abbattuta su di noi. Così non è stato. È successo tutt’altro. Negli ultimi cinquanta giorni abbiamo conosciuto un abbassamento di ricoveri e terapie intensive. Dal 19 al 25 maggio si è passati da 43.795 nuovi casi a 30.867. Le morti sono passate da 1.215 a 1.004. Calano anche gli attualmente positivi: da 315.308 a 268.145. Tutto molto ottimistico anche considerando il fatto che la tendenza di decremento è progressiva. Detto questo la seconda deduzione però è che ci sono ancora morti e persone che si ammalano. Quindi la guerra al virus non è minimamente conclusa. Anzi va condotta con altrettanta determinazione.

Se guardiamo la situazione in termini oggettivi il pericolo del contagio da Covid è tutt’altro che risolto. In termini dinamici infatti la decrescita di casi è il fatto che ci dà buone speranze. Se andiamo a guardare il 27 maggio 2021 rileviamo 4.147 nuovi casi e 171 decessi.

Ebbene, sempre il 27 maggio, ma dell’anno precedente, il 2020, avevamo (pur con lieve aumento rispetto al giorno precedente di nuovi positivi e di nuovi decessi) ugualmente una tendenza verso la discesa. Ma con 50.966 nuovi casi e 33.072 deceduti! Numeri ben diversi!

E allora si adduce alle vaccinazioni il grande contributo che nell’anno precedente non avevamo e non ci sognavamo di avere in tempi così rapidi.

In comune con l’anno scorso c’è l’arrivo della stagione estiva e delle giornate calde a cui i virologi hanno sempre dato poco peso ma che invece si sono dimostrate determinanti nella diminuzione dei contagi.

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