ratifica

Il Recovery Fund sta per partire (davvero). Tutti gli Stati votano la ratifica

Conclusa la ratifica del Recovery Fund per tutti gli Stati dell’Unione Europea: sostenibilità ecologica e digitale le prime della lista quando arriveranno i finanziamenti attesi

Un altro passettino per mettere in cassa le risorse del Recovery Fund: ratifica andata in porto da parte di tutti gli Stati che costituiscono l’Unione Europea. 27 i sì, gli ultimi sono stati Austria e Polonia. Significa che con questa ratifica gli stati membri hanno completato il processo parlamentare per l’approvazione della decisione sulle risorse proprie” dell’Ue: tecnicamente vuol dire che è stato firmato l’atto giuridico che serve affinché la Commissione europea si attivi sul mercato per recuperare le risorse del Recovery sui mercati finanziari.

Se tutto andrà bene e non ci saranno intoppi, entro maggio i frutti della ratifica permetteranno di dare il vero via al Next Generation EU. Ovvero: i soldi potrebbero arrivare già a giugno, come ipotizzato. Da ricordare che al momento i piani nazionali di ripresa e resilienza consegnati alla Commissione sono 19. L’ultimo paese in ordine di arrivo è rappresentato dalla Finlandia: la sua richiesta è di 2,1 miliardi di euro da destinare a transizione verde, digitalizzazione dell’economia, occupazione e competenze, servizi sociali e sanitari. Esattamente quello che l’Europa vuole.

Intanto in Italia il Consiglio dei ministri sta discutendo proprio in queste ore il decreto legge sulle semplificazioni e sulla governance alla base del nostro Pnrr, governance che dovrebbe essere data al ministero dell’economia, ovviamente in diretta gestione politica del presidente del Consiglio, con il coinvolgimento di volta in volta dei diversi dicasteri. Anche gli enti locali saranno responsabilizzati nei progetti messi a punto, sempre sotto i controlli di Palazzo Chigi.

 

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