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Sale la fiducia di consumatori, famiglie e imprese

Con moderazione, in un connubio tra preoccupazione e speranza, sale la fiducia delle aspettative per famiglie e imprese

La fiducia ricomincia a fare la sua comparsa in Italia. Stima l’Istat che a maggio 2021 l’aumento dell’indice del clima di fiducia fa un poderoso passo in avanti, sia nei consumatori (passa da 102,3 a 110,6) sia nelle imprese (da 97,9 a 106,7). C’è di più. Secondo l’Istituto nazionale di statistica sono in crescita tutte le componenti dell’indice di fiducia dei consumatori. Si evidenzia il balzo verso l’alto del clima economico (da 91,6 a 116,2) e di quello futuro (da 109,6 a 122,5), anche se il clima personale e quello corrente registrano incrementi più contenuti (da 105,9 a 108,7 e da 97,4 a 102,6, rispettivamente).

Per quel che riguarda le imprese, il miglioramento della fiducia è diffuso in tutti i comparti osservati: si è accaparrato il maggiore livello raggiunto in sei mesi e si avvicina addirittura a valori del 2017. In particolare, nell’industria manifatturiera l’indice sale da 106,0 a 110,2 e nelle costruzioni (soprattutto quelle specializzate) da 148,5 a 153,9. Nei servizi di mercato si registra un aumento accentuato dell’indice che sale da 87,6 a 98,4. Un piccolo neo: nel commercio al dettaglio l’espansione, che pure c’è, risulta meno evidente (da 96,0 a 99,3). Il buon avanzamento dei vaccini sta facendo la sua parte, in questa fiducia che si allarga a macchia d’olio. Certo, non mancano le preoccupazioni, soprattutto quelle legate allo stop del blocco dei licenziamenti, ma l’ottimismo sembra prevalere sulla sfiducia.

La fiducia segue pure la crescita dell’export

I dati positivi riguardano pure l’interscambio commerciale con i paesi extra Ue (questo ad aprile 2021): l’aumento è più ampio per le esportazioni (+7,3%) rispetto alle importazioni (+4,9%). L’export interessa tutti i raggruppamenti principali di industrie, a eccezione dell’energia (-11,5%), ed è dovuto in particolare all’incremento delle vendite di beni strumentali (+14,3%), segnala l’Istituto di statistica, indicando una crescita su base annua del 104,4%. Risulta particolarmente ampio per beni di consumo durevoli (+596,5%) e beni strumentali (+179,2%). Anche l’import registra una forte crescita tendenziale (+54,9%): i maggiori riguardano beni di consumo durevoli (+130,4%), energia (+113,4%) e beni strumentali (+70,4%).

 

 

 

 

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