Catia e l’“impianto dello sport nel DNA”

La mente e il corpo viaggiano di pari passo e non stanno mai fermi Il sogno nel cassetto? Aprire una piccola palestra

di Lucrezia Roviello

Da quando è nata, Catia Di Murtas (29 anni) di Guidonia Montecelio ha “l’impianto dello sport nel DNA”: “Da piccolina ho iniziato a fare capriole e a ribaltarmi dentro casa” ci racconta all’inizio della nostra chiacchierata “finché, all’età di 3 anni, mia mamma ha deciso di iscrivermi in palestra”. Catia è cresciuta nell’ambito dello sport: ha iniziato con la ginnastica artistica, che ha portato avanti per tantissimi
anni ed è diventata insegnante dello stesso sport. Da lì, il suo percorso si è costellato di studi per diventare un’istruttrice di fitness, aerobica e gym, prendendo anche vari brevetti. Con gli anni ha ampliato la formazione frequentando il corso ISSA, uno dei migliori per poter diventare
personal trainer. E, ad oggi, questo, è il suo mestiere. Proprio in linea con il suo “non poter stare immobile”, nel frattempo, è anche dipendente presso lo studio di un dietista, in cui segue a distanza i clienti tramite un’applicazione, occupandosi della cura della sezione allenante. I suoi progetti per il futuro sono in crescita: Catia, infatti, si augura di poter far crescere l’attività con il suo collega (con cui è partita da zero nell’attività dello studio dietistico).  Il sogno nel cassetto? Aprire una piccola palestra.

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Hai iniziato da piccolina ad allenarti: anche i tuoi genitori sono degli sportivi come te?
No, in realtà no. Hai presente quando dici il classico “chi ha il calzolaio in casa, va con le scarpe bucate”? Ecco, più o meno è la stessa cosa. I miei sono persone che non sono mai riuscita a tirarle da questa parte e indirizzarli con l’alimentazione e l’allenamento. Ho due sorelle, la più grande ha condiviso di più questo spirito sportivo, però la passione grande, no, non ce l’ha nessuno in casa.

Di cosa c’è bisogno per far diventare la passione per l’allenamento un mestiere?
Per questo lavoro c’è tanto studio dietro, ma ci vuole anche molta pratica. Noi lavoriamo sempre con le persone e, fortunatamente, essendo cresciuta nelle palestre ho fatto moltissima esperienza. Questo ti porta ad avere una buona competenza nell’allenare una persona.

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Facendo un salto nel passato, ovvero durante l’anno scorso, durante il lockdown come ti organizzavi per i tuoi allenamenti?

Sono una persona che spazia molto. Essendo un’ex ginnasta e avendo intrapreso il percorso di personal trainer mi sono avvicinata molto alla sala pesi, mi piace molto questo tipo di allenamento. Ti dico che, però, questo non è un lato che sento propriamente mio, io mi concentro sul “lato artistico”. Una volta terminata la ginnastica artistica, mi sono buttata sulla pole dance, quindi in casa ho un palo. Variavo tra gli allenamenti al palo e quelli di tonificazione a terra con l’attrezzatura che si ha in casa, arrangiandosi anche con bottiglie, zaini, sedie… tutto quello che capitava.

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