TIVOLI - Traliccio WindTre sul Duca d’Este, via libera dal Tar

Dopo 17 anni il Tribunale amministrativo ha legittimato l’impianto di telefonia installato nel 2004 e sempre osteggiato dal Comune

Fu installato più di tre lustri fa, ma il Comune è sempre stato convinto che non fosse a norma. Oggi, a distanza di 17 anni, il Tar del Lazio ha legittimato l’impianto di telefonia della WindTre sul tetto del Grand Hotel Duca d’Este di Tivoli Terme.

E’ l’esito della sentenza numero 6842 pubblicata oggi, mercoledì 9 giugno, dal Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio che ha accolto il ricorso presentato nel 2004 dall’allora “H3G Spa”. I giudici hanno condiviso le ragioni dell’azienda di telefonia rappresentata dall’avvocato Giuseppe Sartorio di Napoli e hanno condannato l’Ente a pagare 3 mila euro per le spese di lite oltre oneri accessori.

La vicenda ebbe inizio a gennaio 2004, quando la “H3G Spa” presentò in Comune una Dia (Dichiarazione di inizio attività) come previsto dal Codice delle Comunicazioni Elettroniche approvato col Decreto Legislativo 259/2003, comunicando a Palazzo San Bernardino di realizzare una stazione base per la telefonia cellulare al civico 330 di via Tiburtina, a Tivoli Terme. E alla Dia allegò anche il parere tecnico sanitario di Arpa Lazio che accertò la conformità del progetto ai limiti di legge.

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Ma a marzo il Comune ordinò la sospensione dei lavori convinto che la domanda dovesse essere formulata ai sensi del Dpr 380/2001, quindi tramite richiesta di un permesso di costruire. A quel punto l’azienda ricorse una prima volta al Tar ottenendo una sospensiva dell’ordinanza. Per tutta risposta a maggio 2004 l’amministrazione diffidò “H3G Spa” a sospendere i lavori in attesa della presentazione di un Piano di Rete, ma l’azienda ebbe di nuovo la meglio al Tar per cui il cantiere proseguì e l’antenna fu installata.

Oggi i giudici hanno messo la parola fine al caso, ribadendo l’illegittimità degli atti compiuti dall’Ente.

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