GUIDONIA – Strada mai espropriata, dopo 10 anni il Comune paga 7 volte di più

Una via senza nome e senza uscita nel Consorzio Carcibove: le concessioni rilasciate per le ville, l’impianto fognario ed elettrico mai collaudati. Il Tar condanna l’amministrazione e il proprietario chiede 64 mila euro di danni per l’occupazione abusiva

Il Comune le ha occupato il terreno per realizzare le infrastrutture a servizio di nuovi villini in costruzione, senza mai espropriare l’area né pagando il corrispettivo.
Oggi a distanza di dieci anni Vincenza Saporetti, 78 anni di Guidonia, si è vista riconoscere dal Tar del Lazio un diritto che alle casse dell’Ente costerà sette volte tanto.
E’ in sintesi il contenuto della sentenza numero 6560 che scoperchia il caso di una strada senza nome e senza uscita nel Piano di Lottizzazione Carcibove, il “quartiere in” da oltre 60 ville con piscina edificato negli ultimi vent’anni alle pendici di Montecelio.
I giudici amministrativi hanno accolto il ricorso dell’anziana e condiviso le ragioni del suo legale, l’avvocato Massimo Colonnello, condannando l’Ente a pagare mille euro per le spese di giudizio. Così ora l’amministrazione del sindaco Michel Barbet si ritrova ad un bivio: procedere all’acquisizione sanante di quella strada larga 7 metri e mezzo e lunga circa 800 metri, oppure restituire il terreno riconoscendo le somme spettanti entro 60 giorni dalla notifica della sentenza.
Vincenza Saporetti ha richiesto 64.218 euro e 48 centesimi a decorrere dal 30 marzo 2011 fino alla restituzione a titolo di risarcimento del danno conseguente all’illegittima occupazione.

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