Gli antichi Sabini al museo di Fara

Nel museo si trovano anche reperti di Eretum (XI-VII secolo), emersa dagli scavi a Colle del Forno presso Montelibretti

Secondo le fonti storiche fin dai tempi lontanissimi i sabini erano considerati un popolo da rispettare a tal punto che alcuni romani, secondo Cicerone, per guadagnarsi la stima fingevano di essere dei Sabini. E’ possibile conoscere questa straordinaria civiltà al museo archeologico di Fara Sabina (Rieti). Le sue teche, nel rinascimentale Palazzo Brancaleoni, custodiscono preziosi reperti e il materiale scoperto a Cures, ha permesso di ricostruire la vita quotidiana dei sabini. La cosiddetta “capanna” emersa dagli scavi, ricostruita fedelmente in un plastico, con le sue suppellettili ha fatto emergere un fatto importante: che nell’VIII secolo, famoso per essere quello delle origini di Roma, i Sabini avevano già una casa con tegole, due vani di cui uno adibito a cucina con tanto di forno per la cottura di alimenti, e l’altro adibito alle altre attività domestiche tra cui la tessitura. Capanne così a Cures dovevano essere tante visto che l’estensione di questo centro si aggirava sui 30 ettari. E da Cures proviene il pezzo più importante dell’esposizione: il cippo che da essa prende il nome, un frammento di epigrafe della fine del VI secolo a.C., che attesta l’uso precoce della scrittura, decifrata solo in parte. I caratteri ricordano l’alfabeto greco, fenicio ed etrusco ma non riescono a mascherare il tentativo di cercare soluzioni locali. Nel museo si trovano anche reperti di Eretum (XI-VII secolo), emersa dagli scavi a Colle del Forno presso Montelibretti. Per conoscere questo antichissimo popoli è utile visitare il museo di Fara Sabina, piazza del Duomo, 3 (apertura venerdì, sabato e domenica dalle 10 alle 18). Sarà un salto indietro nel tempo che non potrà lasciare nessuno indifferente

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Fonte estratto il punto quotidiano : Lo splendore dei Sabini nel museo di Fara – Gloria Zarletti

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