Il politico del nord, Tivoli e il Tricolore

Ci siamo aggrappati al Tricolore durante i mesi drammatici della pandemia, perché vederlo sventolare fra le silenziose strade tiburtine e non solo è stato come possedere un riparo sicuro.

Un tempo non molto lontano, un noto politico del nord ha affermato pubblicamente di voler fare un uso “improprio” del Tricolore. La becera affermazione conquista subito le prime pagine dei giornali, qualcuno prova maldestramente a mitigarla appellandosi al folklore e tanti restano indignati. Dopo molti anni possiamo tranquillamente sostenere che il Tricolore non è stato certo utilizzato secondo quanto sostenuto da quell’onorevole perché, fortunatamente, la bandiera rappresenta ancora il simbolo dell’unità nazionale. Senza andare troppo indietro nel tempo è doveroso rammentare i tanti giovani italiani, che pur parlando dialetti diversi si sono ritrovati nelle trincee fianco a fianco per difendere i confini del Paese dallo straniero durante la Grande Guerra. Troppi di quei ragazzi, molti giungevano dal profondo sud, non sono più tornati a casa. Se oggi quella bandiera, per quasi tutti, ha un significato è per merito loro e di tanti altri. Forse per questo ci siamo aggrappati al Tricolore durante i mesi drammatici della pandemia, perché vederlo sventolare fra le silenziose strade tiburtine e non solo è stato come possedere un riparo sicuro. Oggi, la nostra bandiera la troviamo ancora per le strade di Tivoli dove è stata sistemata da molti tiburtini in bella mostra per orgoglio durante i Campionati Europei di calcio. L’augurio di tutti è osservare sventolare il Tricolore esclusivamente per vicende sportive e non per altro.          

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