Tivoli. La mostra, l’artista e l’antieroe

Il Generale, è stato il luogotenente di un uomo crudele e privo di scrupoli

L’interessante e ricca mostra “Le grandi ville romane del territorio tiburtino”, curata da Maria Antonietta Tomei consigliera del Sindaco Proietti per i musei civici allestista all’interno del museo cittadino, è un viaggio in un passato lontanissimo fra arte, storia, bellezza e potere. Non si può non restare incantati davanti le straordinarie incisioni di Giambattista Piranesi e continuando a camminare fra una frase di Orazio e il mezzo busto di Settimio Severo, l’antico reperto che incuriosisce di più è la figura di un uomo immortalato in una posa epica. Sul suo  volto appaiono profonde rughe, in nudità eroica. L’uomo è avvolto nel suo mantello, che scende dalla spalla sinistra fino ad avvolgere i fianchi. La statua è sorretta da una corazza, posta ai suoi piedi, con un bel Gorgoneion al centro. Probabilmente la statua era appoggiata ad una lancia, sparita nel tempo. La statua, rinvenuta nel 1925 tra le rovine del Tempio di Ercole, per tutti è il Generale di Tivoli. Anche se la posa è quella di un eroe la vita di questo condottiero,  al servizio del dittatore Lucio Cornelio Silla, sembra molto più vicina a quella di un antieroe. Il Generale è stato il luogotenente di un uomo privo di scrupoli e pronto ad eliminare i suoi avversari in modo crudele. Uno delle “doti” di Silla era il suo fedelissimo esercito, legato al dittatore per denaro e per nessun altro motivo. Il dittatore, noto per le sue laute ricompense, viaggiava anche in compagnia della sua inseparabile e variopinta corte formata da attori, ballerine e prostitute. Molto probabilmente integrità e nobiltà d’animo sono qualità non riscontrabili nel Generale di Tivoli.

LEGGI ANCHE  TIVOLI - “Kaos”, Villa d’Este protagonista nella serie Netflix

 

Condividi l'articolo:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.