Tutto è avvenuto in via Salaria al km 39, all’altezza di Borgo Quinzio, durante un travaso di cisterna. Sul posto si sono precipitati i vigili del fuoco Rieti, Roma-Montelibretti. Stefano Colasanti non era in servizio, era di passaggio e capisce subito che quella che ha di fronte è un’emergenza e presta il suo aiuto. Intanto c’è il tentativo di domare le fiamme e poi l’esplosione che travolge i presenti e li scaraventa a distanza, Stefano non ce la fa. Tra i feriti altri vigili del fuoco, operatori del 118.
“All’arrivo sul posto la vista di un inferno di fiamme e la cisterna coinvolta scaraventa a oltre 70 metri dal luogo dove si trovava” scrive in una nota l‘Unione Sindacale di Base dei Vigili del fuoco. E ancora: “Stefano è una vittima del dovere che deve farci riflettere tutti sulla pericolosità del nostro mestiere. Oggi i riflettori si accendono nuovamente sui vigili del fuoco ma il prezzo che dobbiamo pagare tutti è di un dolore immenso. Stefano è deceduto, vigile del fuoco dal 1997, ha dato la sua vita nel tentativo di salvare delle vite. Di tutto il resto adesso non vogliamo parlare. Rimane il dolore immenso, per Stefano, per i suoi familiari, per i colleghi feriti. Signori ministri, signori della politica, non chiamatelo eroe solo per scaricarvi la coscienza. Chiamate Stefano per quello che era: un vigile del fuoco, nonostante tutto, nonostante tutti voi”.
Sua Eccellenza Mons. Ernesto Mandara, Vescovo di Sabina-Poggio Mirteto ha espresso il proprio cordoglio al Corpo dei Vigili del Fuoco e ai familiari delle vittime.
Una tragedia che ha avuto eco nazionale, non a caso anche nella sede centrale del comando vigili del fuoco di Napoli alle 7:59 di oggi c’è stato un minuto di raccoglimento in onore del loro collega Stefano Colasanti.