5 curiosità che (forse) non sapevate su Sant’Angelo Romano

  1. 21.UNA CITTà SCOMPARSAMedullia era una città che si ribellò ai romani alleandosi con i sabini e fu poi assediata e riconquistata. Dopo l’epoca romana il suo nome scompare letteralmente dalle carte e dalle fonti storiche, e non si sa nulla del suo destino. L’ipotesi fino ad ora avanzata dagli storici è che Medullia sorgesse proprio nel territorio di Sant’Angelo Romano e che sulle rovine della sua antica rocca sia stato costruito intorno al 1100, il castello Orsini.
  1. 0 CASTELLO02.IL CASTELLO– Tutti gli abitanti vi consiglieranno di visitare il castello Orsini, uno dei più belli della Valle Sabina, soprattutto per la sua posizione panoramica che permette di spaziare attraverso i merli sul panorama mozzafiato di tutta la valle fino a Roma e il mare. Nella storia fu protagonista di molte vicende: ospitò le truppe garibaldine durante il processo di unificazione e durante la seconda guerra mondiale subì l’occupazione tedesca. Oggi è visitabile nei week end e al suo interno si trova un museo archeologico.
  1. 3.3 SANTA LIBERATAI TEMPLARI– Secondo la tradizione popolare la chiesa di Santa Liberata è stata consacrata da Bernardo di Chiaravalle, considerato uno dei capi dell’ordine dei Cavalieri Templari.

 

 

 

  1. 4.4 pozzo del merro4 merro torre eiffelIL POZZO DEL MERRO– A Sant’Angelo c’è un record mondiale e uno dei luoghi più misteriosi del mondo: nella zona della Selva si trova il Pozzo del Merro, la voragine carsica più profonda del mondo. Circondata dalla vegetazione la cavità ospita sul fondo un lago di cui ancora non si riesce ad accertare la profondità: l’ultima esplorazione ad opera dei Nuclei Sommozzatori dei Vigili del Fuoco sono riusciti ad arrivare fino a 392 metri (il limite operativo dei robot utilizzati) senza comunque toccare il fondo. 
  1. 5.5 ciammelleLE CIAMMELLE A CANCELLU– Le “Ciammelle a Cancellu” sono la specialità gastronomica del paese, nei periodi di festa non mancano mai sulle tavole imbandite dei santangelesi e per questo possono essere considerate una sorta di “pane rituale”. La forma intrecciata è simbolica e sembra formare una sorta di disco solare, e in passato gli incroci venivano marchiati con timbretti in legno (ogni famiglia aveva il suo particolare) utilizzati per consentire il riconoscimento dopo la cottura, che avveniva nel forno comunale. La lavorazione supera le 24 ore e le ciammelle vengono prima bollite e poi cotte nuovamente al forno. Gli ingredienti usati sono semplicissimi: solo farina, acqua, sale e olio DOP della Sabina, prodotto d’eccellenza di queste terre.
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 Foto di Vittorio Morelli www.geologiaecucina.it

 

 DOVE MANGIARE, Tiburno consiglia:

A13396854 10208086354589411 1956678665 oL VECCHIO MULINO- Sant’Angelo Romano Via Palombarese km 27.700

Immerso nel verde della campagna romana, in un ambiente rustico e originale che ricorda il fascino delle trattorie di una volta, questo locale con più di 40 anni di storia è una vera istituzione di Sant’Angelo Romano. A gestirlo oggi è Antonio (Tonino) Candelori, continuando una tradizione di famiglia che si tramanda da generazioni. Protagonista del menù che unisce i piatti tipici romani alle specialità abruzzesi è la cucina casareccia con pasta fatta in casa, carne alla brace, verdure dell’orto biologiche, prodotti freschissimi e di stagione come funghi e lumache. Da assaggiare i Tonnarelli funghi tartufo e salciccia, vera specialità della casa. Ma sono da provare anche l’abbacchio casereccio, o gli sfiziosi antipasti caldi di produzione propria: cotiche e fagioli, ceci e lenticchie, polpettine. Per chi si ferma a pranzo c’è un menù speciale a 10 euro che include un primo, un secondo , contorno e acqua (le scelte sono su piatti che variano giornalmente per garantire la massima freschezza). Visitare questo ristorante significa immergersi nell’autentica atmosfera della tradizione e del gusto di queste terre.

 

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Per info e prenotazioni:

 

tel: 0774 421474

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Elena Giovannini

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