Caccia alla banda dei ladri di Natale Recuperata la copia di un Cimabue

Per questo gli uomini diretti dal vice questore Alfredo Luzi da giorni li tenevano d’occhio, fino a quando una notizia confidenziale di provata attendibilità gli ha “spifferato” che in un casolare abbandonato nell’ex polverificio erano nascoste armi e refurtiva pronte per essere trasferite in altra destinazione.
Così durante una perquisizione effettuata all’alba di giovedì 3 gennaio la Squadra Anticrimine ha rinvenuto un’immagine di un affresco riproducente la testa di Cristo, incorniciato in una piastra di gesso e pietra, ben saldata in una tavola in legno marrone. L’opera d’arte sequestrata era occultata in una casamatta di circa 20 metri quadrati avvolta in stoffe e spago e da accertamenti fatti dagli investigatori si tratta di una copia moderna del Giudizio Universale realizzato da Cimabue collocato all’interno della Basilica di Santa Cecilia a Trastevere, attualmente coperto e poi nascosto dietro altro affresco, riproducente il coro di suore. Precisamente l’opera dell’Angelo è dell’Annunciazione di Cavallini.
Gli inquirenti hanno voluto approfondire l’autenticità dell’opera, se si trattava di riproduzione o di opera trafugata alla istituzione ecclesiastica e quindi di elevato valore economico e di enorme significato religioso. Per questo motivo hanno interpellato il professor Francesco Buraneli, Segretario per i Musei del Vaticano, presso la Pontifica Commissione per i Beni Culturali della Chiesa. Dopo aver visionato le fotografie dell’affresco, l’esperto ha confermato che l’opera sequestrata è una copia moderna della testa di Cristo della Basilica di Santa Cecilia. Per questo motivo i poliziotti ritengno che l’opera possa essere stata  trafugata presso qualche dimora privata durante le festività natalizie, pertanto sono in corso accertamenti per rintracciare il legittimo proprietario.

 

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