Contro la chiusura della Deluxe Protesta davanti al Senato

manifestanti sono riusciti a spiegare le loro ragioni al senatore Maurizio Gasparri. L’obiettivo è quello di portare la vicenda Deluxe all’attenzione del Ministro dello Sviluppo Economico Corrado Passera per aprire un tavolo tecnico.
Altro momento caldo sarà oggi (martedì 5 febbraio, ndr) quando i rappresentanti sindacali e della proprietà si ritroveranno presso la sede di Unioncamere.
«La Deluxe è un’azienda molto importante per il nostro territorio e ci batteremo per difendere il livello occupazionale – spiega il sindaco Di Buò – tra l’altro l’azienda non ha comunicato niente a me e al comune, una cosa davvero poco gentile. Dieci anni fa quando aveva la necessità di trasferirsi a Fonte Nuova, abbiamo fatto di tutto per venirgli incontro con i permessi in tempi rapidi. Ora faremo il possibile per stare dalla parte dei lavoratori».
La crisi della Deluxe è lo specchio di una crisi mondiale, ma in piccolo anche di una zona artigianale – quella di Santa Lucia – mai decollata. Dopo il mancato arrivo del casello autostradale, la zona si è fatta sempre meno attrattiva per le imprese. Mercoledì 6 febbraio alle 15,30 il consiglio comunale di Fonte Nuova si riunirà al centro anziani di Santa Lucia anche per votare il cambiamento delle norme tecniche di attuazione per la zona artigianale. Ossia la possibilità per le imprese di vendere al dettaglio, anche se con dei limiti ben precisi. Da una parte c’è la possibilità che possa arrivare una maggiore visibilità per la zona artigianale, ma dall’altra rischia di snaturare ulteriormente la vocazione di quell’area.
E’ drammatica la situazione per le 127 famiglie dei dipendenti che sono stati messi in mobilità dalla Deluxe nei giorni scorsi. La società che si occupa di sviluppo e stampa cinematografica e ha in via delle Molette la sua sede italiana. La multinazionale, una delle industrie leader del settore cinema, sta smantellando oltre alla sede italiana anche gli altri stabilimenti europei: quelli di Londra, Madrid e Barcellona. Dunque c’è poco da sperare che proteste e mobilitazioni possano fermare questo processo. E pensare che solo qualche mese fa la Deluxe aveva “affittato” per 36 mesi 47 lavoratori della Cinecittà Holding nell’ambito dell’affitto del ramo d’azienda “Settore laboratorio sviluppo e stampa”.
Altro problema è che i 127 dipendenti su 133 che vanno incontro al licenziamento collettivo, avranno probabilmente solo una disoccupazione ordinaria. Niente cassa integrazione straordinaria o altre forme di maggior tutela.
«Oltre ad essere licenziati senza nessuna motivazione non hanno neanche la copertura degli ammortizzatori sociali perché questa azienda non ha pagato i contributi all’Inps avendo avuto una trasformazione societaria nel 2005, da Spa a Srl, facendosi assegnare un codice non di costruzione industriale della pellicola ma di semplice lavorazione della pellicola – ha dichiarato il Segretario nazionale dell’Ugl Comunicazioni, Salvatore Muscarella, all’AgenParl – Potrebbero soltanto usufruire di una cassa integrazione in deroga, ma questo soltanto fino alla fine di aprile se le parti che stanno cercando di trattare con l’azienda arriveranno a un mancato accordo e spostando la trattativa in Regione che poi dovrebbe sovvenzionare i 4 mesi in deroga. La proposta dell’Ugl è di riqualificare il personale come già sottoscritto in un accordo del novembre del 2011 dopodiché bloccare i trasferimenti e andare a trattare in Regione per la cassa integrazione in deroga e successivamente riaprire ii termini con una cassa integrazione con gli ammortizzatori sociali; questo perché mentre Deluxe licenzia i 127 di Fonte Nuova, contemporaneamente ha acquistato come ramo d’azienda, un laboratorio di Cinecittà e ha aumentato un turno di lavorazione sui suoi analoghi stabilimenti di Barcellona. Quindi non possiamo concepire che questa azienda, essendo solida, con dei cospicui ricavi, nelle altre realtà aumenta il lavoro, sul’Italia, essendo considerata di ‘serie B’, licenzia con effetto immediato 127 lavoratori».

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