Guidonia – Il matrimonio finisce a schiaffi. Lei lo pianta e s’innamora d’un altro

Finora le liti erano state sempre tra moglie e marito, ex, protagonisti di una relazione durata sedici anni e oramai giunta al capolinea.
Stavolta nella zuffa sono rimaste coinvolte anche le sorelle di lui, “piantato” per un altro e “tormentato” dal tarlo della gelosia.

Liti e zuffe avvenute puntualmente nel cortile condominiale degli stabili comunali di via Alessandro Guidoni, a Guidonia centro, come quella di domenica sera 28 aprile al termine della quale la moglie – ex – è finita all’ospedale.
Una storia di violenza e minacce, quella di Alessandra, 40 anni, collabotraice scolastica in un plesso di Roma, stando almeno a quanto ha denunciato all’Ufficio di Polizia di Villalba. L’ultima querela in ordine di tempo presentata agli agenti diretti dal vice questore aggiunto Alfredo Luzi è datata lunedì 29, quando ha allegato un referto medico del pronto soccorso dell’ospedale “Sandro Pertini” dove è stata medicata e dimessa con una prognosi di due giorni per le “mazzate” ricevute dall’ex marito e dalle sorelle di quest’ultimo, coetaneo e disoccupato.
Secondo il racconto di Alessandra, l’aggressione di domenica sera è arrivata al culmine di minacce e molestie iniziate a settembre dello scorso anno, quando i due sposi si sono lasciati.
Da allora sarebbe stato un susseguirsi di telefonate e sms di minacce, anche nel cuore della notte. Poi sei mesi fa sono arrivate le prime botte e le prime denunce. Venerdì scorso il primo campanello d’allarme. Nel cuore della notte il quarantenne avrebbe iniziato a urlare “puttana” dalla strada e la mattina la donna ha ritrovato tre delle quattro ruote della sua Chia squarciate con un coltello.
Per questo sabato pomeriggio la 40enne si era presentata in commissariato a Villalba sostenendo di aver prima sentito e poi visto verso l’ex farle la “serenata” sotto casa. Il motivo? Sempre lo stesso. La decisione di Alessandra di metterlo alla porta e di rifarsi una vita con un nuovo compagno, un coetaneo, anche lui residente nel complesso popolare di via Guidoni.
Stando a quanto raccontato dalla donna agli agenti, l’aggressione di domenica 28 si è consumata invece poco dopo le ore 18 ed è iniziata proprio mentre l’ex ha riportato a casa la più piccola dei suoi figli dopo una giornata trascorsa insieme.
«Verso le 4 del pomeriggio è venuto sotto casa per prendere i bambini – ha riferito agli inquirenti la donna – poi verso le 18 mi ha telefonato per chiedermi di andargli incontro, perché non voleva riportarmeli a casa. Conoscendo il tipo e temendo per la mia incolumità, però gli ho risposto che non potevo andargli incontro e così mi ha detto di aspettarlo sotto casa.
Visto quello che era successo pochi giorni prima, ho telefonato al 113 prima di scendere, perché al telefono avevo già percepito la sua agitazione. Una volta arrivata in strada, la prima cosa che mi ha detto vedendomi è stata: “puttana, mignotta, ti taglio la gola, non ti faccio più vivere, sto chiamando tre albanesi amici miei, ti faccio ammazzare a te e al tuo nuovo fidanzato, gli tolgo tutti i tatuaggi di dosso e lo spello vivo, gli taglio il cazzo e glielo faccio ingoiare, non ti faccio più vivere”.
Io ho provato a calmarlo, anche perché era presente nostra figlia. Poco più tardi sono arrivate le sue due sorelle per riaccompagnare a casa l’altro figlio, che hanno rincarato la dose, aggredendomi e dicendomi cose tipo: “mignotta, puttana, devi lascia’ perde mio fratello, ti faccio togliere la casa, ti ammazzo, facciamo venire gli albanesi per sistemarti».
In pochi istanti dalle offese verbali, sempre stando al racconto della donna, si è passati alle vie di fatto.
«Il mio ex marito mi ha spintonata e sono finita in terra – prosegue a raccontare Alessandra – poi mi ha preso per il collo e le sue sorelle mi hanno cominciato a prendere a calci e pugni, mentre stavo in terra. Io ho cercato di difendermi come potevo e intanto c’era nostra figlia in lacrime che assisteva a tutta la scena».
A calmare gli animi ci hanno pensato gli agenti della pattuglia della Polizia chiamata dalla donna. Fatto sta che in serata Alessandra è stata visitata al Pertini dove le sono stati riscontrati un trauma cranico minore, una contusione al volto e alla spalla, graffi al collo e alla mano.
“Ho paura per la mia incolumità e per quella dei miei figli – si sfoga Alessandra – di cui tra l’altro non ha mai provveduto al sostentamento. Il mio ex è una persona spregiudicata e qualche giorno prima aveva detto a nostra figlia su Facebook di chiedermi un prestito, ma quando ha saputo che non ero disposta a darglielo, ha tentato di vendicarsi con questa aggressione”.

Marcello Santarelli

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