Tivoli – Ambiente e raccolta differenziata, si deve partire dalle scuole

L’educazione ambientale parte dalle scuole. Questo il principio che ha spinto l’associazione “Primo maggio” di Paterno che, nella giornata di sabato 25 gennaio alle Scuderie Estensi, ha illustrato i propri progetti ed obbiettivi di fronte ad alunni e cittadini di Tivoli. Presenti, tra gli altri, i ragazzi dell’istituto Isabella D’Este con “Noi e l’Ambiente” e “Progetto I-pad”, attraverso il quale osservano con occhio attento l’evoluzione urbanistica e ambientale del proprio territorio.
Il direttore di Asa, Michele Bernardini, e il capogruppo del Partito democratico in Regione, Marco
Vincenzi. La sfida principale che ogni Comune è chiamato ad affrontare oggi è proprio quello della riduzione dei rifiuti. Verso una raccolta differenziata efficiente che dia benefici a livello ambientale ma anche economico. Ed è proprio questo il focus dello studio presentato dal professor Martino Miele, “Analisi e prospettive future della gestione dei rifiuti”.
“Purtroppo accanto a questi studi manca sempre l’aspetto economico, senza il quale la raccolta
differenziata non può essere avviata”, dice Bernardini durante il suo intervento. “La situazione finanziaria di Asa la conosciamo bene – si difende Bernardini -, noi il programma di raccolta differenziata l’abbiamo predisposta già anni fa, ma è evidente che oltre al finanziamento iniziale che dovrebbe sostenere la Regione, in particolare, serve una programmazione economica dettagliata per gli anni futuri, con l’inevitabile lievitazione dei prezzi in bolletta per il cittadino”. Punta tutto sul versante economico Bernardini. Una considerazione necessaria, senza dubbio, ma che non sta bene ad alcuni cittadini in sala che invece lo accusano di fare “un discorso politico”.
Vincenzi, da parte sua, ricorda che in “Regione si sta definendo il nuovo piano dei rifiuti, ormai prossimo all’approvazione”. Un’iter rallentato ovviamente dall’inchiesta che riguarda Manlio Cerroni ed alcuni dirigenti della Pisana, “ma che vede in primo piano proprio il concretizzarsi della raccolta differenziata e della prevenzione dei rifiuti, lontano dalla logica della discarica”. Bisogna quindi aspettare. Considerando che il nuovo Piano regionale avrebbe dovuto essere provato già lo scorso dicembre.
Ma il futuro è nelle mani dei ragazzi. Almeno per quello che dovrebbe essere la promozione di un nuovo stile di vita riguardo la produzione dei rifiuti e la loro giusta separazione, a scuola e a casa. “Attraverso i nostri incontri nelle scuole abbiamo capito che è molto più facile per un giovane percepire l’importanza della raccolta differenziata rispetto ad un adulto – spiega Sharon Micozzi dell’associazione Primo maggio -. Ma questo genere di iniziative vanno incrementate”. E dovrebbero essere gli enti locali ad avviare questo genere di attività. Mentre, per ora, tutto resta ancora nelle mani di volontari ed associazioni.

Veronica Altimari

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