Strafonda ritira la candidatura, la sua lista va a sostegno di Proietti

La lista civica Tivoli 2.0 è stata tra le prime a far comparsa nel panorama politico pre-elettorale, e tra le prime ad annunciare la candidatura di Giorgio Strafonda a sindaco con tanto di evento pubblico. Poi una serie di incontri esplorativi per valutare eventuali alleanze, da Forza Italia al trittico Ncd, Fdi e Alleanza per Tivoli, fino ad arrivare a Giuseppe Proietti con cui nella giornata di sabato è stata raggiunta l’intesa. Ad ufficializzarlo una nota firmata dagli stessi Proietti e Strafonda, con quest’ultimo che rinuncia alla candidatura a sindaco per sostenere il professore.
“La coalizione delle liste civiche che sostiene Giuseppe Proietti a sindaco e la lista Tivoli 2.0 – scrivono nel comunicato – , preso atto della sostanziale condivisione e convergenza di metodologie, obiettivi e indirizzi programmatici emersi durante i fruttuosi incontri intercorsi, hanno raggiunto l’accordo per operare in sinergia politica per il rilancio e lo sviluppo turistico, imprenditoriale ed economico di Tivoli e per il miglioramento della qualità socio-culturale di tutta la cittadinanza.
La coalizione delle liste civiche, dichiarando profonda soddisfazione e gratitudine a tutti coloro che animano il progetto politico della lista Tivoli 2.0 per la scelta strategica che oggi viene ufficializzata rafforzando la coalizione stessa, sottolinea un forte apprezzamento morale, etico e politico per Giorgio Strafonda che, con alto senso di responsabilità e animato da grande spirito di servizio per il bene della città, ritira la propria candidatura a sindaco.
Nel contempo, Tivoli 2.0 esprime sin da subito la volontà di operare insieme per il raggiungimento degli obiettivi comuni, mettendo in campo le professionalità, le esperienze e le competenze dei propri componenti, candidati o no, tutti contraddistinti da disinteresse personale, lealtà, onestà, moralità. motivati e decisi ad essere sinergicamente “artefici del cambiamento” per una nuova “buona” politica, superando le ideologie, i personalismi, la logica delle spartizioni, i comitati d’affari e le comode appartenenze clientelari”.

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