Tivoli – Dal Tar il via libera alla stagione delle piscine del Barco

L’anno scorso il Comune gli aveva rovinato la stagione con un paio di ordinanze che gridavano vendetta e che l’Ente si era rimangiato nei confronti di tutti gli altri stabilimenti tranne che per H2SO. Oggi quegli stessi atti sono stati “congelati” dal Tar dando di fatto il via libera alla balneazione anche nella quarta polla sorgiva di via Primo Brega, al Barco. E’ in sintesi il contenuto dell’ordinanza 2047 del 9 maggio con la quale il Tribunale amministrativo regionale ha accolto il ricorso presentato dall’avvocato romano Luca Di Giannantonio per conto della società agricola di Tivoli Terme.
Il collegio presieduto da Antonino Savo Amodio ha azzerato l’ordine di chiusura – rinviando la trattazione del merito al 4 dicembre 2014 – sulla base delle risultanze delle nuove analisi sulle acque e soprattutto sulla scorta della consulenza tecnica d’ufficio redatta su incarico della Procura della Repubblica di Tivoli.
Esami ripetuti all’indomani dalle ordinanze 360, 363 e 364 emesse il 13 luglio dell’anno scorso dal commissario prefettizio Alessandra de Notaristefani di Vastogirardi sulla base della nota trasmessa dal Dipartimento di Prevenzione dell’Azienda sanitaria locale che evidenziò “la presenza di elevatissimi indici di contaminazione batterica nelle vasche” dei quattro mini-stabilimenti di proprietà della società agricola “H2SO”, della società “Real” e delle associazioni culturali “Bambù” ed “Eden”.
Nella stessa nota l’allora dirigente del Dipartimento di Prevenzione Vladimiro Perretta chiese il divieto di balneazione nelle piscine a tutela della salute dei cittadini, nelle more della comunicazione degli esiti chimici completi. Fatto sta che con la prima ordinanza il commissario impose il divieto per chiunque di usare l’acqua, con la seconda inibì l’accesso agli stabilimenti e con la terza annullò gli atti del sindaco Sandro Gallotti che nel 2012 aveva abrogato la chiusura degli stabilimenti.
In realtà gli esiti chimici delle analisi effettuate da Arpa Lazio si rivelarono un boomerang per l’Asl, tant’è che i tecnici dell’Agenzia regionale avevano campionato l’acqua dei laghetti adottando i parametri relativi alle acque potabili e non a quelle per irrigazione. Per questo il 19 agosto il commissario prefettizio con l’ordinanza 426 revocò per “Real” – meglio noto come “Parco Tivoli” – “Bambù” ed “Eden” le numero 360 e 363, mantenendo attiva la 364 sull’attività di stabilimenti.
Chiarito che le acque sono balneabili, a tutti e quattro ora restano da risolvere i problemi di abusivismo edilizio.

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