Renato: “Sogno di attraversare l’India a bordo di una Vespa”

IDENTIKIT Renato Cinque, 63enne di Palestrina, è un dottore commercialista ed un consulente del lavoro con una spiccata passione per le due ruote. Nato sotto il segno del leone, si definisce sincero e permaloso: “Detesto l’ipocrisia e la disonestà delle persone. C’è una cosa a cui invece non so resistere ed è lo sguardo della mia donna”. Appassionato di rugby e amante di un gustoso piatto di pasta cacio e pepe, Renato dimostra uno spirito avventuriero, testimoniato da un motto ben determinato: “Chi la dura, la vince”.

 

Renato, oltre ai bei ricordi, conserva nel cuore gare dense di soddisfazioni …

“Sì, in passato ho partecipato a gare di moto, organizzate a Monte Compatri, San Cesareo, Vallelunga, e mi sono classificato in buone posizioni. Anche l’ottavo o il nono posto per me costituivano un grande traguardo perché ero uno studente universitario e mi confrontavo con i professionisti”.

 

Erano gli anni ’70 quelli dei suoi successi …

“Esattamente il 1973 anno in cui, esclusivamente a bordo della mia Kawasaki, ho sostenuto diverse gare con risultati molto gratificanti. La Kawasaki è la moto che è riuscita ad emozionarmi più di tutte e se dovessi comprarne una nuova non avrei dubbi sulla scelta”.

 

Immagino che ne avrà già una vasta collezione a casa…

“Ne possiedo 10 modelli, molto diversi tra loro: dalla V35 Kawasaki alla Ducati 350 Scrambler, passando per un Ciao ed una Lambretta 50J. Mi diverto molto anche a bordo delle mie due vespe, in ogni momento ed in ogni stagione”.

 

Qual è la sensazione più bella che le regalano le due ruote?

“Sicuramente il forte senso di libertà e la ricerca del limite. Ci tengo però a precisare che bisogna approcciarsi a questi mezzi con passione, ma anche con intelligenza ed esperienza, senza essere spericolati. Ho imparato i limiti del veicolo e, allo stesso tempo, a divertirmi, continuando ancora oggi nelle strade di Palestrina e di Tivoli. I tempi sono cambiati, ma l’amore per le motociclette mi è rimasto dentro”.

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Il viaggio più emozionante però risale allo scorso agosto …

“Proprio così, ho percorso in moto 935 km in un solo giorno, partendo da Palestrina ed arrivando fino in Croazia. Un viaggio bello, avventuroso e che porterò sempre nel cuore”.

 

C’è un consiglio di viaggio che si sente di dare a chi volesse raggiungere la Croazia in moto?

“Di non percorrere il tragitto in un giorno soltanto, come ho fatto io. Ho vissuto un’esperienza sicuramente indimenticabile, ma anche molto stancante. La Croazia si può raggiungere in moto, ma facendo più tappe: visitarla sulle due ruote è un’esperienza che consiglio di cuore, si possono apprezzare molti più aspetti del posto”.

RENATO CINQUE 2

 

Un appassionato come lei avrà sicuramente assistito ad un Gran Premio di MotoGP …

“Ovviamente, anche a più di uno. Sono stato a Monza, ad Imola e a Vallelunga e seguo sempre la MotoGP in tv, tifando per il pilota motociclistico spagnolo Marc Marquez”.

 

Del mito di Valentino Rossi invece, cosa ne pensa?

“Credo che oggettivamente sia un grande campione, questo non lo discuto. A me personalmente non piace, preferivo Max Biaggi”.

 

Per quale scuderia scenderebbe in pista?

“Per la Ducati, non ci sono alternative: l’ho posseduta e mi è rimasta nel cuore. Poi sceglierei questa scuderia anche per spirito patriottico, visto che è italiana”.

 

Donne e motori…  secondo lei è un binomio vincente?

“Al giorno d’oggi, assolutamente sì: le donne guidano bene e utilizzano il mezzo quotidianamente e con ottimi risultati. Quella per le moto non la vedo come una passione prettamente maschile”.

 

Qual è la donna che incarna l’ideale perfetto della femminilità?

“Senza dubbio, Brigitte Bardot”.

 

Oltre a bordo delle sue moto, come si vede nel 2015?

“Principalmente sereno, mi auguro tanta felicità e tranquillità. Nel frattempo però vi svelo il mio sogno nel cassetto che è quello di viaggiare in India a bordo di una vespa.

Insomma, passione e coraggio proprio non gli mancano … chissà se l’India potrà essere un sogno molto più concreto di quanto si possa immaginare”.

Angelica Cardoni    

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