Il geometra risponde: Ristrutturare casa, l’iter burocratico da seguire

L’ iter burocratico da seguire

A) Quando la ristrutturazione di un appartamento non comporta modifiche alle parti strutturali dell’edificio o un aumento del numero delle unità immobiliari, può essere richiesta tramite una Comunicazione di Inizio Lavori Asseverata, più comunemente nominata C.I.L.A.. Il proprietario dovrà nominare un Tecnico abilitato il quale provvederà alla predisposizione di un elaborato grafico progettuale( in cui verranno evidenziate tutte le modifiche che si intendono apportare)e di tutti quegli allegati (relazioni tecniche e fotografiche) da presentare presso gli uffici comunali preposti. Lo stesso tecnico indicherà all’amministrazione comunale l’impresa edile che materialmente eseguirà le modifiche richieste e, a seguito di nomina ricevuta dalla committenza, supervisionerà, sotto la propria responsabilità, il regolare svolgimento dei lavori in qualità di Direttore Lavori. I lavori potranno iniziare successivamente alla presentazione di tutta la documentazione prodotta. Per concludere tutto l’iter procedurale verrà presentata presso L’Agenzia delle Entrate, al termine dei lavori e non oltre 30 giorni dalla loro fine, domanda di variazione catastale con deposito della nuova planimetria dell’appartamento.

B) Nel caso in cui si volesse, invece, rendere abitabile e quindi accorpare al resto dell’abitazione un portico piuttosto che ampliare realizzando di fatto una nuova porzione all’immobile si può procedere sfruttando la Legge Regionale n.10/2011 più comunemente conosciuta come “Piano Casa”. Il provvedimento si applica a tutti gli edifici realizzati legittimamente e anche a tutti quelli che hanno acquisito il titolo abilitativo in sanatoria. La Legge offre possibilità di ampliamento anche alle abitazioni esistenti in zone agricole e permette di aggiungere fino ad un massimo di 70 mq.

Per le procedure che riguardano la L. R. n. 10/2011 “Piano Casa” è possibile chiedere consulenza gratuita e senza impegno a questa mail: geometraleonardiangelo@gmail.com

 

Come creare ambienti più spaziosi “all’occhio”

Ci sono molteplici accorgimenti che si possono adottare per aumentare la sensazione di spazio in appartamenti di piccole dimensioni . Di certo la soluzione di demolire tutte le divisioni interne per creare un unico ambiente è la più scorretta quanto diffusa, perché non fa altro che trasmettere la sensazione di trovarsi all’interno di una “scatola chiusa”. Al contrario, la strategia giusta è applicare tutti quegli accorgimenti che, “ingannando” il nostro cervello, riescono a darci la sensazione di trovarci in un ambiente molto più ampio di quanto in realtà non sia. Ecco spiegato come:

1)Movimentare l’ambiente con accorgimenti architettonici ad hoc. L’occhio trasmette al nostro cervello le informazioni ricevute e quest’ultimo ricostruisce lo spazio aperto di un appartamento identificandolo, con un unico sguardo, come una scatola ben determinata indipendentemente dalle sue dimensioni. Al contrario, se lo stesso spazio è articolato da setti murari, quinte e partizioni esso risulta movimentato grazie alla presenza di più locali e di aperture che creano visuali differenti. Il nostro occhio non sarà più in grado di coglierne in un unico istante la complessità e non lo classificherà come concluso e perciò statico ma al contrario verrà percepito come dinamico e non finito intorno al punto di osservazione. Si cercherà quindi, all’atto pratico, di unificare la zona ingresso-soggiorno-cucina, magari inserendo qualche setto murario con la funzione di dividere solo apparentemente gli ambienti rendendoli comunque permeabili tra loro. L’inserimento di pannelli a scomparsa, la creazione di armadi a muro e l’abbassamento del soffitto solo in alcune zone mediante l’utilizzo di controsoffitti contribuiscono allo scopo di dare movimento e quindi complessità all’appartamento.

2)Scegliere un arredamento proporzionato: è quest’ultimo a dare una scala di riferimento allo spettatore con cui rapportare tutto il resto. Siamo quindi obbligati a sceglierlo con cura evitando di inserire elementi sproporzionati rispetto al “contenitore”.

3)colori che danno più luce : Colori scuri su pareti e rivestimenti tendono a dare un senso di chiusura, al contrario tinte chiare che riflettono la luce riescono a far percepire lo spazio più ampio.

Detrazioni fiscali

Con la legge di stabilità 2016 (legge n.208 del 28 dicembre 2015) sono state prorogate fino al 31 dicembre 2016 le detrazioni fiscali già in essere. Nel dettaglio ecco quali sono:

        Detrazione 36% IRPEF per chi sostiene spese per lavori di ristrutturazione edilizia. Per le spese sostenute dal 26 giugno 2012 al 31 dicembre 2016 la detrazione sale al 50%.

        Detrazione 50% IRPEF per le spese sostenute dal 6 giugno 2013 al 31 dicembre 2016 per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici di classe non inferiore alla A+ e classe A per i forni finalizzati all’arredo dell’immobile oggetto di ristrutturazione.

        Detrazione 50% IRPEF per le spese effettuate dal 4 agosto 2013 al 31 dicembre 2016 per interventi di adozione di misure antisismiche su costruzioni adibite ad abitazione principale o ad attività produttive che si trovano in zone sismiche ad alta pericolosità.

Possono usufruire della detrazione tutti i contribuenti assoggettati all’imposta sul reddito delle persone fisiche residenti o meno nel territorio dello Stato. L’agevolazione può essere richiesta per le spese sostenute nell’anno e la detrazione calcolata deve essere suddivisa in 10 quote annuali di pari importo. Per poter usufruire della detrazione è sufficiente indicare nella dichiarazione dei redditi i dati catastali identificativi dell’immobile e gli estremi di registrazione dell’atto che ne costituisce titolo (in caso di lavori effettuati dal detentore) e conservare ed esibire (a richiesta degli uffici) la documentazione che sarà il vostro commercialista di fiducia a richiedervi per l’avvio del procedimento di detrazione fiscale.

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