Pilota nell’animo ha cominciato sulle due ruote di un motorino Aprilia SR che, con alcune modifiche, raggiungeva la velocità di 140 Km/h. Fino al 2011 ha girato per le piste con una
Dietro a questo sport che sta cercando di diffondere, mi racconta una filosofia di vita fatta di sacrifici e di giornate che cominciano alle 5 del mattino, per raggiungere circuiti fuori regione. Una vita da 4×4 che passa attraverso un messaggio personale per i giovani “venite a correre insieme a me invece di farlo nelle strade, usciti dalle discoteche”.
Dal motorino al fuoristrada, la passione per i motori la accompagna da sempre…
Fin da ragazzo mi piaceva modificare i motorini. Ho sempre avuto le mani nere e i quaderni sporchi! Attualmente ho accantonato la due-ruote per qualcosa di meno pericoloso ma non è detto che la moto non tornerà. La passione per la 4×4 è arrivata per caso, ho provato e mi sono innamorato. Mi permette sia di stare con la mia famiglia e fare gite in montagna, sia di fare qualcosa di più estremo, in coppia con il mio operaio che ha anche lui un fuoristrada e, a volte, mi fa da navigatore.
Qual è il valore aggiunto di questo sport non tradizionale?
Ti mette a contatto con la natura e offre sensazioni di guida che difficilmente si trovano con veicoli convenzionali. Anche la preparazione del mezzo è peculiare, alla mia Jeep ho lavorato due anni e mezzo e l’ho creata proprio io! Non è la velocità ad essere il fattore principale, al massimo si raggiungono i 40-50 km/h, è questa la differenza con gli altri sport di motori.
L’auto l’ha creata lei. Questi mezzi diventano compagni di vita?
La passione per i motori porta proprio a questo. Diventa impossibile farne a meno e separarsene. E questo sport diventa uno stile di vita e una sfida con noi stessi. La moto è l’esperienza più forte, ma il rapporto con loro è sempre lo stesso, è quasi umano.
Quali sono i rischi legati a questo sport?
Certe manovre possono essere rischiose. Bisogna restare sempre molto concentrati. In montagna ad esempio si possono incontrare dirupi molto scoscesi e occorre fare molta attenzione. Ad ogni modo so dove posso arrivare e non mi spingo oltre.
Quali sono i suoi pensieri mentre esegue le manovre più rischiose?
Pochi pensieri e tanta adrenalina! Credo tantissimo nella mia 4×4 e sono convinto che può farcela sempre.
Anche lei si considera un 4×4?
Proprio così, quando mi prefiggo un obiettivo provo a raggiungerlo a tutti i costi. Con impegno cerco di portarlo a termine e questo in ogni lato della vita.
Che possibilità offre questo territorio?
Purtroppo poche. Il territorio circostante è spesso privato o presenta vincoli molto stringenti, in quanto parco. Si può incorrere in multe molto salate. Col mio club principalmente partecipiamo a raduni dove ci sono organizzazione e permessi speciali, difficili da ottenere. Nel Lazio è abbastanza raro riuscire a praticare questo sport e spesso andiamo in Abruzzo.
Per questo sport non c’è una vera regolamentazione.
Esatto. Un altro limite è rappresentato dal fatto che le nostre auto non sono omologate per la strada anche se sono affidabili e curate al 100%. Poter girare con queste auto, invece, aprirebbe un mercato di After-Market. Sarebbe uno stimolo. E’ questa la nostra battaglia.
La sua famiglia la spinge in questa passione?
Assolutamente! Sanno che sono una persona abbastanza posata e con la testa sulle spalle. Cerco sempre di divertirmi ma tornando a casa sano e sulle mie gambe!
Obiettivi futuri?
Cominciare a fare qualche gara a livello amatoriale o sportivo. E’ più che altro un problema di tempo perché le gare portano via dal venerdì alla domenica sera. Con un’attività e una famiglia non è facile.
Il suo club “Sgrattatori 4×4” rappresenta un’occasione per il territorio?
Siamo tutti ragazzi del territorio. Nel 2011 abbiamo dato vita a questo club, tesserato FIF, dando anche disponibilità a vigili e carabinieri per una qualsiasi evenienza, come una inondazione o veicolo in panne in un luogo non raggiungibile con una classica vettura. Uno di noi è sempre a disposizione per aiutare. Non siamo quattro scapestrati che passano per terreni coltivati.
Un messaggio che volete mandare ai giovani?
Seguite le vostre passioni. Venite a girare con noi invece di correre la sera in strada o sul raccordo. Evitate di tornare di corsa la sera dalle discoteche e non bevete quando dovete mettervi alla guida. E’ questo il messaggio sociale che noi di questo sport vogliamo trasmettere.
di Vittorio Moriconi